recensioni dischi
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ORDEM  "The quiet riot"
   (2013 )

"Ordem e progresso" (Ordine e progresso) è l'espressione che compare scritta sulla bandiera brasiliana: viene da una celebre frase di Auguste Comte, padre del positivismo, che diceva più o meno "L'amore come principio, l'ordine come base, il progresso come scopo". Difficile da immaginare cosa c'azzecchino i piemontesi Ordem con la saudade brasileira e con i suoi motti ottocenteschi: di certo niente, assolutamente niente per quanto riguarda il mood musicale, decisamente più improntato al rock anni '70-80 di Bowie, Pearl Jam e Led Zeppelin piuttosto che a Caetano Veloso o Chico Buarque de Hollanda. Magari, questo sì, con il Brasile i ragazzi c'entrano per altre passioni, tipo i fondoschiena delle pulzelle notate su spiaggie tipo Morro de Sao Paulo o Praia do Rosa. Se il collegamento è questo, giù il cappello, sono maschietto anch'io, altrimenti attendo news in merito. Ciò che invece non necessita per niente di spiegazioni è la musica della band: sano, robusto rock, ben suonato (onore al merito dei due chitarristi Dario Floro e Luca Garrone, del bassista Marco Garrone e del batterista Gian Marco Rebaudengo) e ottimamente cantato da Dario Scalese, subentrato in corsa, tre anni or sono, al primo vocalist, con il quale il combo aveva già messo insieme una storia di tutto rispetto. Perché, e questo si nota subito e compiutamente nelle 13 tracce di questo esordio, la band ha macinato chilometri e note a profusione prima di lanciarsi nella registrazione del primo disco: che, per questa ragione, non suona per niente come un album d'esordio. Fin dalle note dell'iniziale "No life", si nota grande mestiere in questo lotto di brani, sia che le note siano dure (in "Surrenders to rise", splendida cavalcata a-la U2, in "The quiet riot", "Everything" e nella stessa "No life"), sia che le chitarre producano intrecci più morbidi (nella conclusiva "Waterlily", che ricorda un po' i Guns n'Roses di "Don't cry", come in "Instant's mind", "Mayf", e soprattutto nella splendida "The scent of lights"). Insomma, una prova più che positiva, un esame passato a pieni voti per gli Ordem. Che, speriamo, ci ragguaglieranno al più presto sul loro legame brasileiro... (Andrea Rossi)