recensioni dischi
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ANDREA BANDEL  "Eight fingers"
   (2013 )

Andrea Bandel, dopo anni dedicati alla composizione per cui annovera collaborazioni e referenze entusiastiche, dal 2012 si propone anche interprete delle proprie musiche. Ha collaborato arrangiando e scrivendo brani di colonne sonore per vari film di registi quali Dario Argento, Tinto Brass, Luigi Perelli, Giuseppe Ferrara; interpreti di fama internazionale hanno eseguito le sue musiche in concerto, inserendole nel loro repertorio; ha scritto le musiche per svariati documentari come “San Pietroburgo. L’incrollabile” e "Istanbul - La Sublime", andato in onda anche di recente su Rai2. Ora è disponibile in digital download e nei negozi tradizionali (con etichetta DecamTDD/Edel) “Eight Fingers”, il suo nuovo disco, contenente 10 composizioni originali che si muovono tra tradizione classica e jazz, più un remake del brano “A thousand Miles” di Vanessa Carlton. Con questo album l’artista, che ha già all’attivo tre dischi, festeggia anche la scelta di portare personalmente dal vivo la sua musica. "Ho sempre scritto musica per immagini. Un connubio che avverto spontaneamente nel momento della composizione – spiega Andrea - I brani che ho scritto per “Eight Fingers” sono una contaminazione di vari generi musicali, una sorta di polistilismo che fa da motore alle più svariate forme musicali. A me piace definirla "musica per gli occhi" perché ognuno di noi può evocare il proprio vissuto, adattandolo a ciò che ascolta. In questo lavoro, il valore aggiunto è stato l'inserimento di uno strumento che sappia non solo eseguire, ma anche improvvisare. Un concetto che il compositore francese Claude Bolling negli anni '80 aveva fatto con il Jazz, con la differenza che qui l'impianto compositivo è rovesciato con una sezione ritmica di taglio classico da una parte e lo strumento solista di impronta jazz dall'altra". E per portare in giro la sua musica, Andrea ha scelto un suggestivo pianoforte trasparente. “Ho voluto farmi costruire un pianoforte in plexiglass perché la sua completa trasparenza mi da un senso di leggerezza, di libertà e mi aiuta a concentrarmi durante l'esecuzione” racconta l’artista. “E’ un materiale che rispecchia il mio modo di scrivere: amo “viaggiare”, scoprire mondi immaginari, che mi stimolano quando compongo, un po' come faceva Emilio Salgari, scrivendo minuziosamente i suoi romanzi ispirandosi anche a paesaggi che non aveva mai visto”. In concerto ANDREA BANDEL al pianoforte, è accompagnato da Felice Clemente al sax, Giovanni Mirolli al violino, Yuriko Mikami al violoncello e Alberto Pederneschi alla batteria e percussioni.