recensioni dischi
   torna all'elenco


RICCARDO COCCIANTE  "Un uomo felice"
   (1994 )

Lasciate alle spalle pagine comunque storiche ed irrinunciabili come "Bella senz'anima", "Margherita" e "Cervo a primavera", Cocciante sente il bisogno di rinnovarsi e lo fa nel '94 con questo buon album che, senza distaccarsi radicalmente dalle vecchie avventure sonore, mostra qualche strada nuova da esplorare nel suo talento. E le novità dell'album non furono solo di stile musicale: da rimarcare ad esempio l'unione musica-arte per la copertina del disco, dipinta dal celebre pittore Folon. Nello stesso LP (raccolta di duetti con interpreti femminili più o meno note, con l’unica eccezione della splendida title track, cantata dal solo Cocciante) fu inusuale anche un'altra unione, quella tra lirica e musica leggera in un brano (“Due”) cantato con Cecilia Gasdia. Fra i pochi precedenti dell'epoca (prima dell'avvento mondiale del fenomeno Andrea Bocelli) c'erano state solo le estemporanee accoppiate Freddie Mercury/Montserrat Caballè (nell'LP "Barcelona" dell'88), Bono degli U2 con Luciano Pavarotti ("Miss Sarajevo", nell'album dei Passengers del '95) e Amedeo Minghi/Katia Ricciarelli (nel 45 giri "Il profumo del silenzio" dell'85). Tornando al disco, gli episodi riusciti sono diversi, partendo da “L’amore esiste ancora” (con Tosca), “Sulla tua pelle” (con Mietta) e la celeberrima “Amore”, cantata in duetto con Mina. Da ascoltare attentamente, a luci spente e, possibilmente, in buona compagnia. (Andrea Rossi)