recensioni dischi
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SWIM DEEP  "Where the heaven are we "
   (2013 )

Dal piccolo possono avere origini grandi cose. Per gli Swim Deep questo principio parte da incontri casuali avvenuti nel mezzo di lavori part time e durante le club night di Birmingham. Stufi di riempire gli scaffali del centro commerciale, Austin Williams e Tom Higgins presero la decisione di smettere di ciarlare di musica nei parcheggi dei supermercato e iniziare a creare la propria. Trovato un bassista stabile, provarono uno strambo batterista dopo l'altro fino a che la scelta non ricadde sul miglior amico di Austin, Zach Robinson. Dopo qualche mese, anche il bassista li mollò e dopo aver incontrato nel corso di una serata Cavan McCarthy, gli proposero di venire a suonare il basso nella band, anche se non aveva mai suonato alcuno strumento in vita sua. Con questa nuova line-up e la pubblicazione del loro singolo di debutto "King City", gli Swim Deep iniziarono ben presto a cementare la loro posizione tra le migliori nuove realtà della scena indipendente inglese, accanto a Peace e Palma Violets, iniziando a partecipare al circuito dei festival estivi e ottenendo una firma discografica per la prestigiosa RCA Records (di proprietà della Sony) e la sottoetichetta Chess Club (di proprietà dei White Lies). Un grande cambiamento per la band, e tante attese: da lì un tour che li porta in giro per l'Inghilterra con gli Spector e poco dopo la scelta di recarsi a Bruxelles, per registrare questo album d'esordio con Charlie Hugall, produttore di "You Got The Love" di Florence + The Machine, e che ha lavorato dietro il mixer per gli album di Kaiser Chiefs, Crystal Fighters, Ed Sheeran e Lucy Rose, tra gli altri, e da molti ritenuto essere il nuovo Stephen Street della produzione. E ora, usciti da strani incontri con uomini sandwich, faide su twitter con gli One Direction e una sfilata di Heidi Slimane per Yves Saint Laurent a Parigi, sono pronti a scatenarsi sul mondo e diventare "la band più influente della loro epoca".