recensioni dischi
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GALLERIA MARGÒ  "Fuori tutto"
   (2013 )

La Galleria Margò nasce tra Milano, Varese e Bologna, nel marzo dell’anno 2012, dall’incontro di Antonio "Gno" Sarubbi (voce e testi) e del chitarrista Stefano Re (musica). Con il prezioso supporto tecnico ed artistico di Andrea Schiller vengono scritti i primi brani, ed in breve tempo alla band si aggiungono il batterista Tony Santelia ed il bassista Marco Paradisi. Nel luglio 2012 la Galleria Margò firma il suo primo contratto discografico ed entra nel roster della milanese Rocketman Records, registrando questo suo disco di esordio. 
La Galleria Margò, partendo dalla nuova leva cantautorale italiana, propone un sound che ha però una chiara matrice internazionale, alternando in maniera sapiente musica strumentale ed elettronica. Dentro la Galleria si avvicendano momenti di introspezione profonda ad attimi della più ironica superficialità. Cupido ha perso le frecce ma non la speranza, e inganna il tempo facendosi offrire un amaro. ''Fuori tutto'' nasce come campionario estetico della contemporaneità. Da una parte abbiamo i nuovi dèi telematici, le bevute “a sbafo” e il citazionismo mondano, dall’altra un amore cinico ed erotico, il treno perso per un soffio e il gaudio impareggiabile che si nasconde dietro il rischio di perdersi nel mondo. La cornice di tutto ciò, invece, è un susseguirsi di lucida ironia e giochi di parole, una sonorità frizzante e dal sapore internazionale, che alterna riff sintetici ad accattivanti chitarre elettriche. Fuori tutto, quindi! Che siano fiori dagli occhi, soldi dalle tasche o capricciosi ragazzi dai bar. Questo album si prefigge quindi di essere il divertente affresco del tempo che siamo, generazione status quo e spesso usa e getta. Reinterpretando le sonorità dei Magazine, band cult del panorama new-wave anni ottanta, i Galleria Margò esasperano tutto in maniera tanto sarcastica da essere credibile: synth freschi e chitarre distorte, alternando giochi di parole estranianti ad un disilluso citazionismo da bevuta.