recensioni dischi
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SAMARIS  "Samaris"
   (2013 )

I Samaris nascono nel 2011 a Reykjavik e nel giro di pochi mesi vincono due importanti premi islandesi, il Músíktilraunir come migliore band dell'anno (l'anno precedente il premio era andato ai Of Monters And Men) e il Kraumur Award per il miglior album (l'Ep ''Hljóma Þú''). La band si è inoltre esibita nel 2011 e 2012 all'Iceland Airwaves Festival dove ha catturato l'attenzione di molti, tra cui importanti siti musicali inglesi come Line Of Best Fit (“i Samaris suonano come nessun'altra band islandese in questo momento”), Drowned In Sound (“i Samaris sono specializzati in magnifici ed incantevoli notturni”) e la americana National Public Radio (“vero talento e capacità”). “Samaris” è la prima, omonima release della giovane band islandese per l'etichetta inglese One Little Indian. L'album comprende due precedenti Ep usciti per il mercato islandese, il già citato ''Hljóma Þú'' (2011) e ''Stofnar falla'' (registrato nel 2012 nello Sundlaugin studio dei Sigur Rós con Gunnar Tynes dei Múm), più quattro remix. Un vero e proprio nuovo album di inediti uscirà in autunno. Combinando elementi disparati come l'elettronica di Þórður Kári Steinþórsson, il clarinetto di Áslaug Rún Magnúsdóttir e la voce incantata di Jófríður Ákadóttir, i Samaris creano un mix straordinario di glaciale elettronica e ritmiche intense e decise, unite a melodie vocali magiche che sembrano quasi delle filastrocche, le cui liriche si ispirano ai poemi islandesi del diciannovesimo secolo. Il brano ''Viltu Vitrast'', ad esempio, si rifà ad un vecchio racconto folkloristico in cui gli abitanti di un villaggio invocano l'aiuto di un essere celestiale, ma hanno paura che questi non possa manifestare il suo potere sulla Terra. L'effetto della musica dei Samaris è in questo modo antico e moderno al tempo stesso, un suono etereo pervaso da spazi oscuri ed atmosfere aliene.