recensioni dischi
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THE CYBORGS  "Electric chair"
   (2013 )

In un’epoca in cui regna l’immagine, due perfetti sconosciuti hanno deciso di restare nell’anonimato indossando una maschera da saldatore. Si fanno chiamare “0” e “1”, come i simboli del codice binario, che rappresenterebbe l’inizio e la fine dell’uomo. Sono istintivi, viscerali, eccessivi, irrequieti, superficiali, profondi, e la loro carriera è in continua crescita e piena di collaborazioni: dall’apertura dei concerti di Iggy Pop & The Stooges, John Mayall, Jeff Beck, Eric Sardinas e Johnny Winter, fino alla partecipazione all’Eurosonic, i Cyborgs non si sono mai fermati. “0” canta e suona la chitarra con il pollice destro in continua percussione, nella sua maschera è contenuto un microfono e il suono della voce sembra trasmesso da un altro pianeta. “1” suona i bassi della tastiera con la mano sinistra e la batteria con i restanti arti del corpo. L’irrefrenabile carica dei loro live gli ha permesso di aggiudicarsi Il premio assegnato da Keep On, una giuria di cento tra gestori e direttori artistici di club italiani che, nel 2012, ha proclamato il tour dei The Cyborgs come il migliore dell’anno. Hanno conquistato indistintamente palchi italiani, europei e canadesi con il loro omonimo disco d’esordio (INRI-Audioglobe) distribuito anche in Germania, Austria, Svizzera, Olanda e Belgio da Rude Records. A due anni esatti dal loro primo album arriva ora "Electric Chair", la nuova release che conferma l’innarrestabilità del power duo questa volta impegnato in un percorso di riscoperta del rock blues degli anni '70.