recensioni dischi
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SAMUELE BERSANI  "Nuvola numero nove"
   (2013 )

“Nuvola Numero Nove” è la traduzione letterale dell’inglese “cloud nine”, che in italiano sta per “settimo cielo”. Si tratta di un disco ispiratissimo e sintomatico di un momento di serenità dell’artista, che si riaffaccia sulla scena discografica a distanza di oltre quattro anni da “Manifesto Abusivo”, fatta esclusione per la parentesi sanremese che nel 2012 gli è valsa il secondo premio della critica “Mia Martini” della sua carriera e, contestualmente, per l’uscita dell’antologia “Psyco – 20 anni di canzoni”. “Nuvola Numero Nove” contiene dieci nuovi brani, scritti, prodotti e arrangiati da Samuele Bersani, nei quali, per la prima volta, la curiosità dell’autore apre all’universo dei sentimenti, dei rapporti, delle dinamiche umane oltre che all’introspezione di sé. Facendoci partecipare con lui allo spettacolo visionario che si svela dietro alle sue lenti quadrate, Bersani racconta soprattutto delle storie, piccole e grandi, felici e dolenti, che potrebbero appartenere alla biografia di ciascuno di noi. Ad offrire un assaggio dei contenuti e delle atmosfere musicali che hanno segnato l’ispirazione di questo nuovo progetto è stato il brano “En e Xanax”. In radio dalla fine di agosto, il primo singolo dell’album è arrivato alla penna di Bersani grazie ad un incontro personale inatteso quanto travolgente, e racconta la storia di due persone sorprese da un sentimento che regala loro il coraggio di mostrare l’uno all’altra i propri limiti e le proprio debolezze, tanto da trasformarli in una forza. Oltre a “Chiamami Napoleone” e “D.A.M.S.”, in cui l’artista tratteggia i contorni della realtà più contemporanea, Samuele Bersani compone e include in questo disco canzoni come “Complimenti”, “Desirée”, “Ultima chance”, “Settimo cielo”, “Reazione umana”, “Spia polacca” e “Il re muore”: segnate tutte da una cura e una sensibilità, per alcuni versi, completamente rigenerata, rappresentano l’anima di un nuovo corso e di una nuova “indagine” di un artista che non ha mai smesso di stupire per l’unicità del suo sguardo sulle cose e per la poesia con cui le racconta. Piccola nota a parte meritano i brani ''Spia polacca'', ''Desirée'' e ''Il re muore'', che Bersani ha composto con la collaborazione di giovani musicisti scoperti per caso sul web: Gaetano Civello ('''Spia polacca''), Gregorio Salce e Matteo Fortuni (''Desirée''), la band degli Egokid (''Il re muore'').