recensioni dischi
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ANNA OXA  "Oxanna"
   (1978 )

Le bastano tre minuti per conquistare il pubblico televisivo. Tre minuti e UN'EMOZIONE DA POCO diventa subito una grande emozione. Lei si presenta al Festival in tenuta punk: abbigliamento maschile, labbra color viola scuro, eye liner pesante, frangetta a punta, atteggiamento aggressivo e una valigetta misteriosa. In realtà quel personaggio presente sul palco ha poco a che fare con la vera Anna Oxa ma serviva un espediente per colpire al primo impatto e il suo amico Ivan Cattaneo, cantautore costantemente al suo fianco nei giorni sanremesi, l’aveva consigliata di porgersi in quel modo. Dirà poi Ivan il terribile: "ma quale punk! Anna è una parastatale!". L’effetto shock non si fece attendere e, vuoi per la bella canzone scritta da Ivano Fossati, vuoi per il personaggio costruito ad arte, Anna Oxa vivrà un 1978 sempre al vertice. Lei è una diciassettenne nata a Bari, ultima di otto fratelli. Il padre albanese (sembra sia il nipote del presidente dell’Albania, il famigerato e crudele Oxha), la madre pugliese. Anna ha iniziato da bambina, a 13 anni già faceva pianobar e le sue canzoni preferite erano quelle soul di Stevie Wonder o Diana Ross. Scimmiottando Patty Pravo davanti allo specchio di casa (e nel tempo ne copierà forse inconsciamente modi e atteggiamenti) cresce con la consapevolezza di voler diventare una cantante. Nel 1976 incide il suo primo singolo per una casa discografica di Bari, un brano del passato adatto per le balere di liscio, FIORELLIN DEL PRATO, e proprio nelle balere pugliesi Anna si fa le ossa sino a quando non si fa notare da un talent scout che la invita a Roma per un provino al Cenacolo, dove sono soliti registrare i big della RCA e non solo. Ed è lì che incontra Fossati nel 1977. Al provino canta NIGHT AND DAY e convince i discografici. Il resto è storia. (Christian Calabrese)