recensioni dischi
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AMANDA LEAR  "I am a photograph"
   (1977 )

Donna con un trascorso non dissimile da Grace Jones, cioè fotomodella e cover girl (per i Roxy Music nel 1973), con amicizie altolocate nel mondo della moda e della cultura (Salvator Dalì, lo stesso Warhol e David Bowie). Cosa si può ancora dire di Amanda Lear, personaggio di cui tanto si è parlato all’epoca? Simbolo di libertà sessuale spesso ambigua. Donna estremamente intelligente ed affascinante. Lineamenti duri che hanno giocato molto in suo favore quando si equivocava (per motivi pubblicitari) sul suo essere un travestito o un uomo "operato" o quando la si indicava come risposta all’altro ambiguo del momento, Renato Zero. Tutte notiziole che vuoi o non vuoi fanno colpo nella fantasia più popolare e fanno conoscere il personaggio a varie categorie di pubblico. Un'operazione di lancio sicuramente molto intelligente che si basa sulle curiosità più spicciole di un certo tipo di pubblico. Il personaggio Amanda Lear cantante nasce nel 1975, con il singolo LA BAGARRE, ma non ottiene successo. Che gli arride solo col singolo BLOOD AND HONEY, tratto dall'album d'esordio I'M A PHOTOGRAPH. Il 1977 è stato indubbiamente il suo anno (TOMORROW è stato un boom di vendita e di sovraesposizione mediatica), ma Amanda inflaziona anche il 1978. Basta il suo nome per riempire le discoteche e fare il tutto esaurito. QUEEN OF CHINATOWN è la canzone che vola in alto nelle classifiche (sempre tratta da quest'album), canzone che però Amanda non ama molto. Lei punta di più sul suo prossimo singolo per l’estate che si chiama ENIGMA. Sarà invece l'inizio della fase discendente. (Christian Calabrese)