recensioni dischi
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TRAGICALLY HIP  "Road apples"
   (1991 )

Quintetto canadese attivo da oltre un quarto di secolo, lasso di tempo nel quale ha dato alle stampe circa una decina di album, i Tragically Hip, per lo più sconosciuti alle nostre latitudini, sono invece in patria oggetto di autentica venerazione, ogni loro sortita essendo immancabilmente salutata da riconoscimenti e vendite di tutto rispetto. A conferma dello status di celebrità di cui godono, "Road apples" - datato 1991 - vide la pubblicazione di ben cinque singoli estratti dall'album, e raggiunse in breve tempo risultati commerciali notevoli donando alla band imperitura fama. Musicalmente, il gruppo propone un onesto e diligente roots-rock nella scia della tradizione statunitense che vede tra i propri capostipiti i Creedence Clearwater Revival, sebbene qui il sound sia più southern e meno country rispetto alla band di John Fogerty; il compitino è eseguito con sapienza e con pochi rischi, ed il risultato è un album molto mainstream e discretamente noioso. I brani si somigliano tutti terribilmente, sia quando il ritmo accelera ("On the verge", "Born in the water"), sia quando il rock vira verso il funky ("Twist my arm", "Fight"), sia quando i pezzi scimmiottano il conterraneo Bryan Adams ("Three pistols"). Gli episodi migliori sono allora il vibrante lento d'atmosfera "Long time running", e la cadenza fratturata di "Cordelia", tra i pochi brani a distinguersi dagli altri per quel pizzico di creatività in più. Album innocuo, sincero e prevedibile, senza fronzoli, senza idee. (Manuel Maverna)