recensioni dischi
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R-EVOLUTION  "The dark side of the wall 1979 - 2013 "
   (2013 )

Come distruggere e ricostruire il capolavoro dei Pink Floyd: un'originale operazione di destrutturazione di ''The Wall'' mostra il lato oscuro dell'opera di Roger Waters e introduce componenti metal, colte, elettroniche e jazz. ''The Dark Side Of The Wall'' è quindi l'''anti-tributo'' della R-Evolution Band. "Tutto iniziò negli anni ’80 quando mio zio mi regalò il vinile di ''The Wall''. Me ne innamorai subito in maniera maniacale, ma mai avrei immaginato che la mia esperienza personale e musicale mi avrebbe portato ad affrontarlo in maniera così intima e allo stesso tempo violenta. Più che di profanazione parlerei di rivoluzione ed evoluzione". Vittorio Sabelli - fiatista, arrangiatore e mente della R-Evolution Band - si confessa così: da un lontano amore per il capolavoro floydiano è nato il suo recente proposito di rielaborazione, che alcuni giornalisti hanno definito "anti tributo" vista la lontananza dall'originale e lo spirito anticonformista. ''The Dark Side Of The Wall'' non è un semplice tribute album nè un prevedibile esperimento da cover band: è il risultato di un'appassionata, scrupolosa e irriverente rivisitazione dell'opera di Roger Waters. Dopo due album incentrati su varie forme di contaminazione jazz, la R-Evolution Bandsvolta e si accosta a ''The Wall'' con uno spirito differente da quanto solitamente accade. Non è un caso che Sabelli e i suoi abbiano individuato un "nuovo concept" alla base del lavoro: "La certezza che ci ha guidato fin dall'inizio è stata quella di volerci distinguere nettamente dalle cover/tribute band, operando un lavoro profondo di revisione, manomissione e ri-arrangiamento dei singoli brani a seconda del loro ruolo all’interno della setlist. Ogni brano doveva essere in sintonia con quello precedente e allo stesso tempo visto in funzione di quello successivo, oltre ad avere un ruolo ben preciso all’interno di macro aree tematiche". Metal, elettronica, musica colta contemporanea, blues, musica etnica: il rock sontuoso e struggente di ''The Wall'' è accantonato in favore di un viaggio sorprendente e visionario negli aspetti più oscuri del disco del 1979. "Dopo questo lavoro destrutturante, far rinascere i brani con caratteristiche completamente differenti pur preservandone alcune tipicità è stata la vera e propria sfida! Revisioni stilistiche, tematiche, armoniche, ritmiche e formali sono state operate per ciascun brano, cercando di far emergere quegli elementi che nel disco originale risultano meno evidenti. Chi si aspetta di ‘comprendere’ tutti questi aspetti nella loro complessità fin dal primo ascolto rimarrà probabilmente deluso, ma chi vorrà dedicargli il giusto tempo arriverà a scoprire il ‘lato oscuro’ di ''The Wall''".