recensioni dischi
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CALIBRO 35  "Traditori di tutti"
   (2013 )

Traditori! Quando pensavate di esservi abituati al loro sound, al loro modo di inventare, riadattare, sonorizzare, quando credevate fermamente nella riconoscibilità del mondo Calibro 35, ecco che loro – traditori! – vi spiazzano con un disco al di là di ogni aspettativa. “Traditori di tutti”, quarto album in studio degli eroi del poliziesco, nasce dalla fertile creatività del quintetto milanese e, per la prima volta, contiene solo brani originali. Dodici tracce ispirate dalla lettura dell’omonimo classico del romanzo giallo italiano, firmato Giorgio Scerbanenco: la turpe storia di Giovanna, costretta a sposare un uomo che non ama dopo un delicato intervento chirurgico che le ridona la verginità, e che finirà crivellata di colpi insieme al suo amante Silvano nei pressi del Naviglio Pavese. Registrato a Milano, a pochi passi dal naviglio che ambienta l’incipit del romanzo, “traditori di tutti” ci regala un’atmosfera scura e gravosa e sposta l’asse su un’ambientazione più noir, ma non solo: tra l’incedere misterioso di “Prologue”, i fiati orchestrali di “Traitors”, le aperture funk, dinoccolate, di “You, filthy bastard!”, l’insinuante melodia di “Two pills in the pocket”, trovano spazio il party beat di “Giulia mon amour”, la psichedelia di “Mescaline 6”, i tetri cori di “Miss Livia Ussaro” e quelli languidi e ammalianti di “Butcher’s Bride”. Tutto è Calibro 35, ma niente è come prima. Con l’apporto di strumenti nuovi alle sonorità della band, tra cui l’organo Philicorda, il dulcitone e mellotron, la sensualità si mescola al sospetto, la seduzione diviene pericolo, ma resta intatta quella capacità sinestetica della musica dei Calibro di creare mondi possibili, immagini, persino odori e colori. Quella di “Traditori di tutti” è l’immagine di una Milano che esala nebbia e incertezza, pullula di pericoli e sospetto, si dipinge di un bianco e nero fumoso, una città dove tutto può accadere e sta accadendo. 
“Traditori di tutti” racchiude in sé tanto la grande tradizione delle colonne sonore del poliziesco italiano, quanto la lezione dell’America bianca e nera degli anni ’70, capace di unire prog, psichedelia, funk e sperimentazione: tutto questo è scritto nel dna dei Calibro, che dimostrano con questo disco di avere assimilato diversi linguaggi e di aver creato uno stile unico, dove le diverse personalità di questi preparatissimi musicisti si fondono in un interplay senza eguali. Calibro 35 è da anni sinonimo di grande musica strumentale, di concerti trascinanti e di esaltante connubio tra musica e cinema, una realtà ormai affermata in Italia che sta vedendo sempre maggiormente riconosciuto anche all’estero il proprio talento, come confermano i numerosi concerti che la band ha tenuto anche quest’anno in tutto il mondo, dal Brasile all’Europa dell’Est. Un gruppo formato da musicisti creativi e dotati di tecnica magistrale che approda ad un nuovo traguardo: l’uscita contemporanea dell’album in tutta Europa e, a breve distanza, anche in Giappone grazie al nuovo sodalizio con l’etichetta Record Kicks.