recensioni dischi
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SUNNY DAY REAL ESTATE  "Diary"
   (1994 )

Formazione capostipite del filone emo-core, sottogenere del quale furono per alcuni anni tra i maggiori esponenti, i Sunny Day Real Estate sono un interessante quartetto di Seattle che godette - e tuttora gode – dello status di band seminale fino dalla pubblicazione del debutto “Diary”, datato 1994. Pur non producendo nuovo materiale dal 2000, il gruppo è tuttora ufficialmente in attività dopo una inattesa reunion che l’ha visto riformarsi con la medesima line-up degli esordi. Accompagnato dalla sezione ritmica confluita, dopo un primo temporaneo split, nei Foo Fighters di Dave Grohl (Nate Mendel e William Goldsmith), e dal chitarrista Dan Hoerner (Dashboard Confessionals), il leader della band è tuttora Jeremy Enigk, cantautore di delicata sensibilità che fece dei Sunny Day Real Estate la cassa di risonanza delle proprie angosciose visioni del mondo e della vita. Seguendo uno stilema sempre in voga, il sound della band imbastardisce la foga chitarristica e la melodiosità tipica dell’emocore in brani che alternano strofe riflessive a ritornelli deflagranti: Enigk narra piccoli drammi con piglio pungente e palpitanti slanci ("Song about an angel"), mentre la sezione ritmica macina con incastri sopraffini canzoni sospese tra sentimentalismo disfattista (il nichilismo di "Grendel") ed improbabili sketch avanguardistici ("Pheurton Skeurton"), a volte sostenendo, altre frammentando intriganti passaggi melanconici ("In circles", "Shadows"). Disco inappuntabile sotto il profilo tecnico, che tuttavia stenta a raggiungere un climax davvero importante (fa eccezione la perfetta "Seven", singolo posto in apertura che dispensa continui accumuli e rilasci di tensione): tracce di pregevole fattura, ben concepite ed arrangiate, sontuosamente interpretate e cesellate, faticano talvolta a decollare, appiattite in un registro che a tratti induce - paradossalmente - ad un ascolto annoiato. (Manuel Maverna)