THE ANTHONY'S VINYLS "Like a fish"
(2013 )
Nata nel 2010, The Anthony's Vinyls è una band indie\pop di Valmontone, cittadina della provincia sud di Roma, formata da Massimiliano Mattia (voce/chitarra elettrica), Matteo Leone (chitarra elettrica/voce), Luca Palazzi (basso), Matteo Lanna (batteria).
Il progetto TA'sV nasce dalla
voglia
di
emergere
e
di
portare
in
provincia
sonorità
che
spesso
stentano
ad
affermarsi
quali
l'alternative
rock,
l'indie
e
il
pop.
Caratteristica
della
band
è
quella
di
affrontare
diversi
generi
ma
con
un'impronta
propria
molto
marcata.
I
testi
sono
in
inglese
e
rendono
la
loro
musica
molto
più
dinamica.
Se
nei
primi
lavori
l'indie
rock
era
presente
in
modo
omogeneo,
successivamente
la
band
ha
preso
una
direzione
indie‐pop,
con
parti
ritmiche
di
chiara
ispirazione
dance,
scegliendo
una
via
molto
più
disimpegnata
e
divertente.
L'attività
live
inizia
a
metà
del
2010
e
porta
The
Anthony's
Vinyls
a
calcare
i
palchi
più
importanti
della
provincia
e
della
capitale,
inoltre,
hanno
l'onore
di
aprire
i
live
di
Linea
77,
The
Fire,
Death
In
Plans,
Gnut,
Fluon
(con
Andy
ex
Bluevertigo)
e
Cyborgs.
Nel
2011
pubblicano
il
loro
primo
EP
''5
Points
&
70
Euros''
e,
a
luglio
dello
stesso
anno,
MTV
li
proclama
artisti
della
settimana
di
“MTV
New
Generation”
con
il
video
“Sticky
Fingers
(Litz)”,
realizzato
da
Il
Polimorfo.
Il
14
giugno
2012
esce
il
loro
primo
album
"A
Different
Water",
che
si
posiziona
subito
al
25°
posto
della
classifica
alternativa
di
iTunes.
Nel
2013
sono
finalisti
del
Rock
in
Roma
Factory
e,
il
28
luglio,
si
esibiscono
in
occasione
del
concerto
dei
SIGUR
ROS.
Il
loro
videoclip
viene
trasmesso
sui
maxi
schermo
per
tutta
la
durata
dell’evento.
Il
6
dicembre
2013
è uscito
il
secondo
disco,
“Like
a
Fish”,
che
prende
spunto
dal
funk
e
dalle
colonne
sonore
delle
serie
televisive
anni
‘70
e
’80,
con
un
basso
molto
presente
e
con
riff
di
chitarra
ripetuti.
''Running
Man''
è
il
primo
singolo
estratto. Nove
brani
più
maturi
e
complessi
nella
struttura,
ma
molto
più
vivi
e
diretti
nei
suoni.
I
testi,
a
differenza
del
precedente
lavoro,
non
sono
più
una
riempitura
vocale,
ora
raccontano,
e
a
tratti
urlano,
il
vissuto
della
band,
senza
perdere
di
vista
quell'ironia
e
leggerezza
che
li
ha
sempre
contraddistinti.
La
parte
ritmica
strizza
l'occhio
al
funk
anni
‘70,
salvo
spegnersi
(cosa
del
tutto
eccezionale
per
il
quartetto
romano)
in
un
paio
di
raffinate
ballad.