recensioni dischi
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laMALAREPUTAZIONE  "Panico"
   (2014 )

Una bastonata. Una bastonata in mezzo alla schiena, esattamente tra le scapole. Una forte bastonata. Però fa meno male. Anzi, non fa proprio male, fa stare bene. Benissimo. Questo disco è splendido. Quasi perfetto. E' rock, è note cantautorali, è insieme musica italiana e musica inglese. E' note precise e testi mai banali. E' parole incastrate alla perfezione con il tessuto musicale. O è stato scritto e riscritto centinaia, migliaia di volte, senza per questo perdere immediatezza e freschezza, oppure (se questo lavoro è nato d'istinto, di getto) la cifra stilistica di queste canzoni è semplicemente prodigiosa. Fa sperare, questo disco. E' luce, ricercatezza ed immediatezza, e tante, tantissime cose da dire. Verrebbe da dire semplicemente ''bravi'', ai romani Federico Gaeta, Stefano Cozza e Martina Tiberti, se non fosse quasi banale. E invece è così, solo così: bravi. Concept album incentrato sui malesseri quotidiani, e soprattutto sulla perdurante incertezza e instabilità che ne deriva, questo ''Panico'' è un album capace di mettere d'accordo, con rara maestria, chi si ciba quotidianamente di musica tricolore e chi, viceversa, guarda al rock italiano con un po' di supponenza. E' davvero difficile, quasi impossibile, non innamorarsi di questi 10 episodi, vasto caleidoscopio di un mondo, quello de laMalareputazione, che festeggia oramai 10 anni di vita (è nato infatti nel 2005), e che meriterebbe davvero charts importanti, con ''Ora che è semplice'', il singolo ''La folle corsa'' e la meravigliosa ''La parte più sana'' a distinguersi nel lotto. E che, se provenisse da oltreManica invece che dallo Stivale, probabilmente avrebbe fatto già gridare al miracolo più di quanto sia successo. Avete la possibilità di rimediare, cercando questo disco, gustandovelo come un buon vino d'annata, e magari scovando pure un appuntamento live in cui abbeverarsi alla linfa vitale de laMalareputazione, durante il quale la musica della band è contaminata in maniera vincente da altre arti (grafiche, visive, teatrali), per uno spettacolo a 360° che rende ancor più accattivante una proposta già, di per sé, estremamente gustosa. (Andrea Rossi)