recensioni dischi
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LUME  "Lume"
   (2014 )

Un ''Lume'' si accende nel buio, e ne nasce musica. Si chiama proprio così, Lume, il nuovo progetto di Franz Valente (Il Teatro degli Orrori), Anna Carazzai (Love in Elevator) e Andrea Abbrescia, che dà alle stampe il primo disco su etichetta Blinde Proteus. “Lume” è un lavoro che trae origine dalle idee nate durante l’ultimo tour dei Love in Elevator, che vedeva i tre coinvolti. Un disco chiaroscurale, non volutamente rock anche se animato da questa attitudine, e spostato sulla melodia e su cambi di dinamica repentini. A dominare sono i contrasti, prima di tutto quello fra luce e buio, che mescola un suono chitarristico “aperto” e tipicamente anni ‘90 alle ombrosità di atmosfere magiche e inconoscibili, alternando in questo modo pezzi più oscuri ad altri più solari, o brani più visionari ad altri più da festa. Ma “Lume” è anche un disco che funziona preso per singoli episodi, dato che ogni canzone è diversa e a sé stante dalle altre, pur essendo accomunata da un mood comune e da una stessa direzione di suono. “Lume” è stato mixato da Marco Fasolo (Jennifer Gentle), che con la sua mano spiritata ha estratto colori psichici e fatati dall’“oscurità luminescente” della band. Il drumming e gli arrangiamenti di Franz sfociano in poliritmie su riff mantrici ipnotici e risentono di una certa attitudine wave, mentre la voce di Anna assume sembianze d’incanto. Il tutto è attraversato da un’aurea magica, mentre i testi parlano di demoni, fantasmi e abitanti di un mondo paradisiaco evocando vicende che in forma di metafora parlano del flusso energetico in cui sentiamo di navigare. D’altro canto la luce e l’ombra non potrebbero esistere se una delle due, all’improvviso, scomparisse. Ed è proprio su questo contrasto, a pensarci bene, che si basano le nostre vite. La luce della ragione che chiarisce, mette ordine ed incanta. Il buio dell’irrazionalità, dove tutto può succedere e crearsi, pauroso ma affascinante. Da questo sottile equilibrio nasce il Lume, raggio di luce che tutti cerchiamo ogni giorno e da cui ci rifugiamo la notte.