recensioni dischi
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VALERIO PICCOLO  "Poetry"
   (2014 )

Valerio Piccolo è un Personaggio con la P maiuscola. Perché mai? Non solo per effettivo valore artistico (e questo nuovo album ''Poetry'' è lì a dimostrarlo senza tema di smentite), ma anche in virtù di un vissuto musical-culturale, di un pedigree talmente importante da essere, allo stesso tempo, il suo maggior punto di forza ma anche il proprio peggior nemico. Come mai? Non si può rimanere indifferenti davanti al curriculum di questo ragazzo casertano che, dividendosi tra Roma e New York, è da ben 15 anni collaboratore fisso della grande cantautrice statunitense Suzanne Vega, capace di vendere milioni di copie dei propri dischi ed autrice di perle assolute come ''Luka'', ''Left of center'' o ''Tom's diner''. Ma il capitolo delle collaborazioni di Valerio non si ferma solamente alla grande Suzanne (con la quale nel 2010 ha anche inciso un duetto intitolato ''Suono nell’aria''): pensate che questo stesso nuovo disco è stato realizzato, traducendo in musica e versi italiani, alcune poesie scritte (appositamente per lui!) da grandi autori americani, come Rick Moody, Jonathan Lethem, il romanziere e critico musicale della rivista New Yorker Ben Greenman, e la stessa grande Suzanne Vega. Il tutto, peraltro, arrangiato e suonato insieme ad autentici numeri 1 come Ferruccio Spinetti (guest star al contrabbasso ne ''Il guardiano del faro'') ed i fratelli Gionata e Andrea Costa dei Quintorigo. Ma quindi, perché mai un curriculum così importante dovrebbe rischiare, come dicevamo, di divenire un punto a sfavore? Semplicemente perché, persi in un tale turbinio di collaborazioni e passi importanti ed invidiabili, noi ascoltatori potremmo perdere di vista l'oggettivo dato di fatto portato da questo ''Poetry'': che, cioè, siamo in presenza di un gran disco. Rotondo, levigato, passionale e cerebrale allo stesso tempo, perfetto come scrittura e come esecuzione. Uno di quei dischi, per farla breve, che riconciliano con la musica e con la vita stessa. Qualunque sia la vostra estrazione musicale, che frequentiate il rock più duro o il pop tricolore, che amiate rap o hip-hop, cantautori o r&b, vi riuscirà davvero impossibile non restare avvinti da queste 9 canzoni. La poesia de ''Il guardiano del bar'', l'irresistibile malinconia de ''Il barman all'inferno'', il sorprendente duetto in ''Maledizione'', realizzato con l'attore e comico Neri Marcorè, la bossa leggera di ''Aspetto'', il sorriso sofferto di ''Sottozero'', il magnifico ''Ordine'', cantato insieme alla bravissima Serena Ciacci... questo album gronda di perle assolute. E quindi, grazie a Valerio Piccolo: perché con questo disco, se ci passate l'orrido giro di parole, nel suo ''Piccolo'' ci ha migliorato la vita. (Andrea Rossi)