recensioni dischi
   torna all'elenco


FRANCO RICCIARDI  "Figli e figliastri"
   (2014 )

Franco Ricciardi è un un artista amatissimo, diventato un'icona della musica napoletana, sapendosi sempre rinnovare senza mai dimenticare le proprie origini e l'anima della sua Secondigliano. In più di vent'anni di carriera è riuscito a ritagliarsi uno spazio di primordine nella scena musicale partenopea, capace di radurane folle oceaniche ai suoi concerti e di collaborare artisti importanti spesso molto lontani dalle sue sonorità, spinto sempre dalla voglia di esplorare nuovi mondi musicali con la curiosità di conoscere, scoprire, mettersi alla prova. "Figli e Figliastri" è un album trasversale, retto da tappeti sonori elaborati dove l'elettronica incontra la musica disco anni '80 fondendosi poi con il rap, ritmi che fanno da contraltare alla matrice mediterranea e all'anima melodica del cantautore partenopeo. Un disco ambizioso che percorre una strada insolita, mai battuta in precedenza, e che ha portato Franco Ricciardi ad approcciarsi in modo ancora più sperimentale alla sua musica, con una consapevolezza diversa anche nell'uso più intenso e studiato della lingua napoletana. Il disco è stato sapientemente prodotto da D-Ross, e il lavoro si è avvalso di autori eccellenti come Nelson, Mario Pirolla e Da Blonde, che ormai da tempo accompagnano Franco nei suoi viaggi sperimentali. Le collaborazioni sono varie e significative, frutto di anni di amicizie e serate passate insieme agli artisti che hanno voluto omaggiare Franco Ricciardi con la loro partecipazione al progetto: Rocco Hunt, fresco vincitore al Festival di Sanremo, la rap-star Guè Pequeno, i veterani dell'hip hop napoletano Lucariello e Clementino, le nuove leve Ivan Granatino ed EnzoDong. "A chi figli, a chi figliastri” è un famoso detto napoletano, usato per deplorare e biasimare ogni tipo di favoritismo. Franco Ricciardi è il simbolo di un riscatto, di una rivincita, un artista che è riuscito a raggiungere il successo contando solo sulle sue forze, con il coraggio di rimettersi ogni volta in gioco nonostante la difficoltà e le disparità di questa Italia, nonostante i troppi "figli e figliastri".