recensioni dischi
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ISMAEL  "Tre"
   (2014 )

“Tre” è il nuovo disco degli Ismael, anticipato dal brano "Palinka". La band reggiana fa capo allo scrittore Sandro Campani (tre libri all'attivo, l'ultimo, “La terra nera”, uscito nel 2013 per Rizzoli), autore di tutti i brani in compagnia di un manipolo di musicisti votati a un'idea del rock fatto solo per la sua intensità ed essenza inevitabile. Giulia Manenti (chitarra elettrica), Barbara Morini (basso), Piwy Del Villano (sax, clarinetto, cori) e Luigi Del Villano (batteria) mettono i loro strumenti al servizio di canzoni che, volendole definire, andrebbero incasellate come rock d'autore. Ma che invece sanno soprattutto di terra, legno e cielo. Brani nei quali circolano animali-totem (la volpe, il cigno, il bisonte) che sono allegorie ed evocazioni, per raccontare una manciata di storie d'amore, colpa ed espiazione non autobiografiche ma tutt'altro che lontane da chi dice e canta. Il tutto mentre la musica scorre su tensioni elettriche del secolo scorso: il post-rock meno convenzionale, lo slow-core con il suo impatto dilatato nello spazio-tempo, ma anche la new-wave e il post-punk. Con un retrogusto di canzone d'autore che riemerge arricchito da un suono asciutto, a volte melodico in modo volutamente semplice, altre volte accogliente ma carico di spasmi. Quelle di “Tre” sono canzoni di una band devota alla propria musica e alle proprie parole. Brani forti come alberi su una nave pronta per andare a scoprire la parte vera del mondo. L'unica degna di essere vissuta. L'amore, il dolore e la morte. “Sbagli, e rinunce, e felicità inventate”.