recensioni dischi
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EUSEBIO MARTINELLI AND THE GIPSY ABARTH ORKESTAR  "Apolide"
   (2014 )

Torna, dopo il fortunato esordio con ''Gazpacho'', Eusebio Martinelli, giovane trombettista tra i più promettenti del panorama italiano, che, dopo un tour in tutta Europa da più di 200 date, ci regala un nuovo disco, ''Apolide'', e fa centro pieno di nuovo. Il disco è pervaso da una malinconica allegria, in puro spirito gitano, che percorre ogni nota: Martinelli e la sua scatenata banda ci trascinano in una baraonda di suoni e momenti festosi, con un’energia travolgente e sfrontata dalla quale è impossibile non farsi coinvolgere e che promette di essere ancora più irresistibile in versione live. Tra i brani migliori ci sono ''Grecale'', che inizia con la struggente e vibrante voce di Amira Sethl (madre del bravissimo violinista della Gipsy Abarth Mario Sethl) e poi apre su atmosfere più leggere, ''Surus'', con il suo imponente crescendo e la seduzione del theremin di Vincenzo Vasi, e ''Sinfonia numero 5'' in cui Martinelli, coadiuvato dalla fisarmonica di Daniele Donadelli, sfoggia tutta la sua creatività e il suo virtuosismo, dimostrando pienamente, se ancora ce ne fosse stato bisogno, perché è diventato il collaboratore di fiducia di artisti come Vinicio Capossela, Negramaro, Modena City Ramblers e tanti altri. ''Apolide'' è un gran bel disco, composto ottimamente, suonato magnificamente da musicisti di rara bravura e intensità raccolti tutti insieme sotto la guida sicura e competente di Eusebio Martinelli. L’unico consiglio che si può dare, a un disco praticamente senza difetti, è di osare un po’ di più, rischiare qualcosa di più ardito: Martinelli è un virtuoso e può sicuramente permetterselo. (Marimekko)