recensioni dischi
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ALAN SORRENTI  "Di notte"
   (1980 )

Dimenticato il periodo in cui era un cantante di avanguardia, dimenticata l’Italia anche come paese di residenza, ormai scrive, collabora e vive in America, a Los Angeles. Ha una casa che si affaccia sull’oceano Pacifico con studio di registrazione annesso e una nuova etichetta discografica distribuita dalla Emi, la CBO che fa capo a Corrado Bacchelli, produttore di Alan dal 1972. Forse ha voluto fare il passo più lungo della gamba con queste scelte radicali. Il successo commerciale degli ultimi tre anni potrebbe avergli montato la testa più del dovuto, ma in questo 1980 le cose continuano ad andargli benissimo. Il vecchio incensiere vestito di un mantello lungo e scuro non esiste più e forse non è mai esistito. Alan Sorrenti si veste rigorosamente da Gian Marco Venturi per contratto, ha pose e atteggiamenti che hanno poco a che fare con l’immagine di macho che vorrebbe divulgare. Certe salopette con sotto t-shirt riproducenti orsi americani con tanto di barba e cappello da cowboy se abbinate alla sua voce costantemente in falsetto potrebbero però far pensare l’opposto. DI NOTTE è il suo nuovo LP. Cosa c’è di differente in questo album rispetto al passato? Bisogna sempre intendere, quando si parla di Sorrenti, a quale passato ci si sta per riferire. In questo caso il passato dopo la svolta pop-disco-commerciale avvenuta nel 1976. Bene, questo disco ha delle atmosfere alla Supertramp ed una ritmica sostanzialmente portata verso il rock americano e alla new wave. C’è una canzone non inclusa nel disco che si chiama IO NON CAMBIO MAI e che non ha voluto incidere per non ben chiara paura di scatenare polemiche (?). Certo, non si sa di cosa avrebbe dovuto trattare, ma forse il titolo era già di per sè un pretesto per polemizzare col cantante che, dalla svolta di cui parlavamo sopra, non è più rientrato nelle grazie dei critici italiani. Sorrenti si sente comunque imprigionato nel giro delle discoteche, che lui stesso ha cercato (SIENTEME, FIGLI DELLE STELLE, DONNA LUNA, TU SEI L’UNICA DONNA PER ME). Ma a parte la canzone regina dell’album, NON SO CHE DAREI, che sarà uno dei pezzi più celebri del 1980, il resto scivola nel sentimentalismo convenzionale o nel prodotto prefabbricato. C’è nella maggior parte dei brani una paurosa povertà di idee ed un adagiarsi in una routine che non si risolleva per l’avallo strumentale e tecnico della registrazione "losangelina" dell’arrangiatore Greg Mathieson. Brani che si salvano dal pattume generale sono forse NON È FOLLIA o MAGICO DI NOTTE. La canzone NON SO CHE DAREI viene presentata anche all’Eurofestival e sul retro reca la versione inglese, per il mercato estero. Il titolo è IF YOU NEED ME NOW e a scrivere il testo in inglese è la moglie Tony. Non vince, naturalmente. Ma l’Eurofestival come abbiamo sempre detto è rivolto ad un pubblico più nordico che mediterraneo e le giurie sono rigorosamente organizzate nei gusti del pubblico acquirente. NON SO CHE DAREI resta comunque una canzone molto gradevole e, come sappiamo, diverrà un grande successo estivo con il quale Sorrenti parteciperà anche al Festivalbar in qualità di ospite fuori concorso giacchè aveva vinto l’edizione dell’anno precedente con TU SEI L’UNICA DONNA PER ME. (Christian Calabrese)