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RUDY ROTTA  "The Beatles vs The Rolling Stones"
   (2014 )

“Please, allow me to introduce myself, I'm a man of wealth and taste” (“Per favore, permettete che mi presenti, sono un uomo facoltoso e di classe”). A queste iconiche e luciferine parole Rudy Rotta affida il compito di introdurci nel suo nuovo lavoro discografico, “The Beatles vs The Rolling Stones”. ''Sympathy For The Devil'' delle “pietre rotolanti” è infatti il brano d'apertura di questo album pregiato e prezioso, composto da 23 gemme splendenti che ripercorrono l'inimitabile carriera artistica delle due band più importanti che la storia della musica popolare ricordi. Di sicuro al grande bluesman italiano, oggi 63enne ed in forma più che mai, non mancano facoltà nè classe ma nemmeno coraggio e un po' di sana incoscienza, dal momento che cimentarsi in tale tributo non è certo né una novità né cosa da tutti. Il rischio di inciampare nella banalità o nella mera “riproduzione” di questi classici assoluti era obiettivamente alto. In fondo, molti altri grandi musicisti, prima di Mr. Rotta, avevano provato a confrontarsi con le canzoni dei 4 baronetti di Liverpool e dei 5 ragazzacci londinesi “brutti, sporchi e cattivi” (da Neil Young ad Aretha Franklin, dai Sonic Youth a Joe Cocker, passando per Rage Against The Machine, Etta James, i Ramones più un incalcolabile numero di artisti sconosciuti...), e non tutti con degni risultati.. E invece Rudy Rotta stupisce per la naturalezza con cui rivisita e confronta queste pietre miliari, per la passione, una vera passione per il blues, che riesce a sprigionare dalle note cristalline della sua Fender (forse non è un caso che possieda due Stratocaster a suo nome...), per la carica emotiva con cui la sua possente voce dona anima e nuova linfa vitale alle canzoni, per il religioso rispetto e devozione che mostra nei confronti di esse, senza mai snaturarle né privarle della loro identità e dignità. 23 tracce, dicevamo, riarrangiate e reinterpretate in modo da compenetrarsi a vicenda, da sposarsi idealmente in un'unica, utopica “piece of art”: la già citata ''Sympathy For The Devil'' di Jagger e Richards si trasforma infatti nell'allucinogena ''Come Together'' di John e Paul, esaltando le indiscusse qualità tecniche di Mr. Rotta e della sua band (Pippo Guarnera alle tastiere, Enrico Cecconi alle percussioni e Renato Marciano al basso) in un tripudio di strumenti e coralità; la cavalcata blues-rock di ''Under My Thumb'' scivola nella malinconica ma sempre incalzante ''Things We Said Today''; ''Tell Me'' fa da preludio alla meravigliosa ''While My Guitar Gently Weeps'' del compianto George Harrison; il funk trascinante di ''Miss You'' (con un solo di chitarra di rara energia) si blocca solo per un attimo, lasciandoci con il cuore in gola, per poi rinascere nel groove jazz di ''Rocky Raccoon'' con tanto di trombone e violino nella coda; ''(I Can't Get No) Satisfaction'' e ''Ob-La-Di Ob-La-Da'', con il loro mood alla ''Roadhouse Blues'' di doorsiana memoria, sembrano fatte l'una per l'altra. C'è spazio, e molto, anche per le atmosfere acustiche e rilassate, per le cosiddette “ballads” con cui Rudy Rotta si è cimentato poco in passato e che invece qui padroneggia con assoluta maestria, regalandoci continui brividi sulla schiena grazie alle versioni struggenti delle accoppiate ''Ruby Tuesday'' – ''Strawberry Fields Forever'' (con il Gnu Quartet), ''As Tears Go By'' - ''Here, There And Everywhere'' (personalmente il picco emotivo di tutto il disco), ''You Can't Always Get What You Want'' - ''Let It Be'', ''Lady Jane'' - ''Julia'' (quest'ultima in compagnia dei Quintorigo), ed infine la bonus track ''Con le Mie Lacrime'', cover di ''As Tears Go By'' nonché unica traccia cantata in italiano dai Rolling Stones nella loro carriera. Tutte canzoni che non perdono nulla del loro fascino originario, di quella capacità evocativa che le ha consacrate ad inni immortali, ma che piuttosto esaltano un lato romantico delle corde vocali di Mr. Rotta finora poco conosciuto ed ammirato, restituendocelo pienamente a suo agio nella delicatezza di tali atmosfere. Poco più di un'ora di durata per questo pregiato album, che se da un lato ci fa riscoprire in una nuova veste Beatles e Rolling Stones, la cui musica ha mantenuto intatto il germe rivoluzionario e la sorprendente attualità sonoro/contenutistica, dall'altro non fa che confermare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, il talento e la raffinatezza di Mr. Rudy Rotta, un amante del blues (come lui stesso ama definirsi) con oltre 40 anni di carriera dal respiro internazionale alle spalle, a cui va riconosciuto il grande merito di non aver semplicemente realizzato un album di cover, bensì di averci regalato, con una passione viscerale, una purezza d'intenti ed una devozione tipiche del blues, un viaggio intenso e mistico attraverso le note misteriose e ormai leggendarie di Beatles e Rolling Stones. (Rentboy)