recensioni dischi
   torna all'elenco


MEDULLA  "Camera oscura"
   (2014 )

I Medulla nascono nell’estate 2008 nella periferia ovest di Milano. Il fondatore, Michele Andrea Scalzo (voce e chitarra), dà vita ai primi cinque pezzi mescolando testi in italiano di stampo cantautoriale con arrangiamenti rock. La voglia e la passione nello sviluppare questo progetto lo porta a conoscere gli altri componenti del gruppo, Marco Piconese (basso), Carlotta Divitini (piano, synth e tastiere) e Marco Antonucci (batteria). I Medulla iniziano a farsi conoscere nel panorama underground milanese e a trovare un buon riscontro tra il pubblico, fino alla realizzazione del loro primo disco autoprodotto: “Introspettri“. L’album viene presentato ufficialmente a ottobre 2010 sotto la produzione artistica di Oliviero “Olly” Riva (Shandon, The Fire, Rezophonic) e ospita la collaborazione di Marco Coti Zelati (Lacuna Coil) nel primo singolo estratto “Il Gancio da Macellaio”. Dopo due videoclip ufficiali e due anni di concerti, i Medulla decidono di prendersi una pausa per potersi dedicare al meglio alla composizione del loro secondo disco. E’ in questa fase, a ottobre 2012, che Marco Antonucci decide di lasciare la band. Dopo un’accurata ricerca, la line-up del gruppo torna a completarsi con Giuseppe Brambilla (ex Zen Garden, Madeleine), che entra a pieno titolo nella formazione a fine dicembre 2012. Il 14 marzo 2014 esce il loro secondo disco, ''Camera Oscura'', anticipato dal video di “Filastrocca”. 12 brani, con testi curati che tendono al cantautorato ben mescolati ad arrangiamenti rock. Una “Camera Oscura” con dodici istantanee, che ritraggono il mondo interiore, da sviluppare. La band vuole, con quest'opera, creare una sorta di concept album, dove il fil rouge è l’analisi introspettiva personale. L’idea è quella di decifrare quello che accade, quali fatti, quali persone abitano e agitano il nostro immaginario interiore, quello celato a chiunque ci stia accanto. C'è un universo che vive dentro, con persone, azioni, pensieri. Un mondo che vive in modo autonomo e che non racconteremo mai per intero, tanto meno lo vorremmo raccontare e ancor meno saremmo in grado di osservare tutto, per quanto faccia parte di noi. Portarne alla luce una parte e darle un nome, questo è il tentativo dei Medulla.