recensioni dischi
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GONG  "I see you"
   (2014 )

La leggenda infinita dei GONG - gruppo multidimensionale e multinazionale – entra, con “I See You”, nuovo album in uscita per la label Madfish (Snapper), in una nuova fase, nella quarta decade della loto storia. Oggi i Gong sono ancora una volta guidati dal vocalist nonché autore dei testi Daevid Allen, che alla tenera di 75 anni irradia ancora una incandescente creatività, le cui vibrazioni anarchiche originali risalgono agli anni '60, periodo in cui lo stesso, oltre che fondare i Gong in Francia, diede vita al Brit Psych e ai Soft Machine. Tra i suoi compagni d’avventura in “I See You” troviamo Orlando Allen alla batteria, il nuovo chitarrista Kavus Torabi (precedentemente con The Cardiacs), il sinuoso basso di Dave Sturt (sonic manipulator), Ian East ‘Wind’ ai fiati e il brasiliano Fabio Goffetti a tessere le sue linee lisergiche alla chitarra. Questo complotto sonoro impressionante, stratificato ed incontenibile, crea un proprio mondo musicale per popolarlo con una serie di gemme che lo rendono abbagliante, melodicamente ricco, coinvolgente sotto il punto di vista dei testi e di una freschezza unica, musicalmente parlando. “I See You” è un disco senza tempo, e costituisce un benefico antidoto ad un mainstream musicale sempre più uniformato. Un brano come “This Revolution”, uno spoken che riprende l'atmosfera di “The Revolution Will Not Be Televised” di Gil Scott-Heron, mostra le idee che hanno sempre ispirato Daevid Allen e costituito la visione del mondo dei Gong, e stride e contrasta con il feroce Funk inter-stellare di “You See Me”, che è sicuro uno dei brani destinati a lasciare il segno dal vivo. “Thank You” è un macigno di Blues psichedelizzato, mentre “Shakti Yoni Dingo Virgin” è un lunatico brano strumentale melodico che serve ad illustrare l'immensa potenza di fuoco e la diversità musicale che si nasconde dentro l'attuale line-up dei Gong. Anche se purtroppo Daevid Allen è attualmente sotto cure mediche, i Gong vogliono portare “I See You” in tour nei prossimi mesi, quando la salute di Allen lo permetterà. Nel frattempo questo nuovo album dimostra ancora una volta l’inesauribile creatività di Daevid Allen, e mostra che la formazione che lo accompagna è in linea con la creatività che ha caratterizzato le migliori formazioni che hanno dato vita ai classici dei Gong.