recensioni dischi
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IVAN CATTANEO  "2060 italian graffiati"
   (1981 )

Ivan Cattaneo finalmente (per lui) comincia a raccogliere i frutti di una carriera iniziata qualche tempo prima come artista di “rottura”, che spaziava dal punk al rock al pop leggero. Non c’è una definizione tipologica per la sua musica negli anni settanta. Mentre è molto più facile catalogarlo in questo inizio di anni ottanta. Ska e new wave, forse la definizione più giusta. Il cambio di casa discografica (dalla Numero Uno della RCA alla CGD) gli fa senz’altro bene anche se approda su lidi molto più sicuri e molto meno sperimentali. Il suo LP, molto venduto, si chiama 2060 ITALIAN GRAFFIATI, dove lui immagina alcuni brani degli anni sessanta riarrangiati cento anni dopo (da qui quel 2060 del titolo). Questa operazione ha incontrato larghi consensi tra il pubblico sia giovane che meno giovane, quello cioè che aveva nel sommerso della memoria d’infanzia determinate canzoni che sono tornate a galla. Perché, ricordiamoci, nel 1981 le cose non erano come sono ora, con decine e decine di radio in tutta Italia che trasmettono solo musica di un passato lontano e non. Anche le stazioni per cosi dire “normali” non disdegnano affatto riproporre canzoni di venti, trent’anni fa. Anzi, è normale. All’epoca, quando una canzone era vecchia, era vecchia e basta. Nel senso che nessuno la riproponeva in radio. A che pro quando c’erano tante canzoni nuove ogni mese? Il disco di Cattaneo potrebbe essere visto come un azzardo anche se le canzoni presentate erano molto famose e spaziano nell’arco dell’intero decennio e gli stili musicali erano molto differenti l’uno dall’altro. Quattordici canzoni, da TINTARELLA DI LUNA (che in realtà è del 1959 e che quindi con gli anni sessanta non avrebbe niente a che fare) a YEEEEH! dei Primitives del 1967. Soltanto otto anni di differenza tra queste due canzoni che musicalmente sembrano essere venti. Come i tre che intercorrono tra I WATUSSI (1963) di Vianello e RAGAZZO TRISTE (1966) di Patty Pravo. Tre anni. Sembra quasi impossibile. Cantare 14 pezzi strafamosi non è certamente un azzardo e Cattaneo del suo ci mette un'interpretazione provocatoria e molto ambigua, legata ad un gusto dissacratore e alla sostituzione di qualche vocabolo (tanto per fare un po’ di scena). Così usufruisce anche di un lancio in grande stile giacchè le sue canzoni vengono ascoltate tutte le settimane in MISTER FANTASY, il programma di Carlo Massarini che tratta di musica, tecnologia e videoclips, molto visto e di tendenza all’epoca. (Christian Calabrese)