recensioni dischi
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BLACK ELEPHANT  "Bifolchi inside"
   (2014 )

I Black Elephant nascono a Savona nel 2010 per mano del cantante e chitarrista Alex Barbanera. Dopo vari cambi di formazione, la line up si stabilizza con Alex Barbanera alla chitarra e voce, Il Colonnello al basso, Max Satana alla chitarra e Dany Kastigo alla batteria. Il forte impegno in sala prove, sommato con la continua ricerca di un proprio suono e con la rabbia di chi parte dal basso, porta i quattro ragazzi a suonare, ancor prima di incidere il primo disco, in numerose ed interessanti situazioni, spesso come spalla a capisaldi dello stoner e del metal italiano (Ufomammut, Extrema, Zippo, Isaak, ecc...). Nel 2012 pubblicano "Spaghetti Cowboys Ep", lavoro che si muove a metà fra sonorità thrash e sludge. Con l'uscita del mini album, i consensi ottenuti incominciano ad arrivare anche da fuori Liguria e, con essi, giungono anche le prime partecipazioni a festival di rilievo (Balla Coi Cinghiali, Machete Fest). "Bifolchi Inside" è il secondo disco dei Black Elephant e, rispetto al precedente, si rivela fin da subito completamente differente. Le componenti thrash e sludge vengono messe da parte, in favore di uno spirito rock'n'roll libero e incosciente. Gli otto pezzi che compongono l'opera sono stati registrati in presa diretta presso il GreenFog Recording Studio di Genova da Mattia Cominotto (Meganoidi, L'Inverno Della Civetta, Od Fulmine). Ai tipici suoni del southern metal è stato aggiunto un suono di chitarre più "fuzzato" e una batteria più acustica e meno rielaborata. I testi non raccontano nulla di astratto, ma la cruda realtà di chi ha una vita assolutamente anonima e che, attraverso l'ironia, può permettersi di trasformarsi in un eroe o, per meglio dire, in una sorta di "super Fantozzi". Tra i vari pezzi compare una cover sporca e appesantita di ''Male Di Miele'' degli Afterhours.