recensioni dischi
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ARRJAM  "Session one"
   (2014 )

Gli ArrJam hanno certamente un problema con tutto ciò che è convenzionale. Rifiutano l’etichetta di “band”, perché il loro è un “progetto musicale a tutto tondo”. Non esiste una formazione stabile, ma ci sono quattro musicisti, d’indubbie capacità, che si avvalgono della collaborazione di chiunque voglia offrirla. E, per di più, sfuggono da ogni genere di classificazione all’interno di un singolo genere musicale. Sperimentare è un arte, per loro. Per cui, “Session One”, primo lavoro discografico della band, pare essere la rappresentazione musicale della libertà. Su possenti basi hard rock un po’ settantiane, emergono influssi fra i più disparati. Il sound si fa crossover, fusion è la parola d’ordine per gli ArrJam. I buoni vecchi Grand Funk Railroad incontrano sonorità funkeggianti come quelle dei Red Hot Chili Peppers, non togliendo però spazio a momenti blues e sezioni acustiche. “Session One” trasuda originalità, ma la straordinaria capacità di viaggiare continuamente fra una miriade di generi, frutto soprattutto di una perizia tecnica abbondantemente sopra la norma, rappresenta anche, forse, l’unico vero punto debole di un album che avrebbe potuto sicuramente elevarsi fino all’eccellenza. Di fatti, in alcuni momenti, è proprio quest’eccessiva eterogeneità a rendere un pizzico meno gradevole l’ascolto dei brani. Quasi tutti i pezzi rappresentano dei piccoli mosaici, in cui si ha l’impressione, seppur sporadicamente, che le tessere non siano ben “incastrate” fra loro. Questo va sottolineato, ma non deve dare adito a fraintendimenti. Ci troviamo di fronte a un album di ottima fattura. Il giudizio globale sembrerebbe, probabilmente, parecchio più severo di quanto non lo sia in realtà: semplicemente, emergono con prepotenza le potenzialità di una band che ha davvero pochissimo da perfezionare, che può e, soprattutto, deve sfondare. Di fronte a cotanto talento, è chiaro come quest’ottimo crossover abbia solamente bisogno di essere appena amalgamato meglio. Una solidissima base di partenza come questa lascia presagire che basti realmente un semplice lavoro di limatura per arrivare a toccare livelli altissimi. (Piergiuseppe Lippolis)