recensioni dischi
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TRICKY  "Adrian Thaws"
   (2014 )

A settembre il “nuovo inizio” di Tricky ha avuto un seguito con ‘Adrian Thaws’, nuovo album e vero nome dell'artista inglese. Dopo anni di schiavitù discografica per major e indie ingombranti, Tricky è finalmente tornato ai fasti artistici del suo illustre passato. Il nuovo album ha il sapore oscuro di ‘Pre-Millennium Tension’ e il gusto senza tempo di ‘Maxinquaye’, un ritorno inaspettato che lo vede collaborare con una nuova schiera di giovani artisti dell’undergorund inglese e americano (nella lista appaiono Nneka, Mykki Blanco, Oh Land, Blue Daisy e Francesca Belmonte). Sono passati oltre venti anni dall’esordio del bad boy di Bristol, ma è rimasta l’originalità di una scena, un suono e un genere che Tricky stesso ha costruito, coniato e forgiato. ‘False Idols’ e ‘Adrian Thaws’ sono stati l’inizio di un nuovo periodo artistico per Tricky, un ritorno a quando faceva musica con passione non solo per pagare l'affitto. Tricky ha ripreso a lavorare e creare come non faceva da anni, dai tempi dei suoi primi lavori con la Island Records. L’accoppiata 'False Idols’ e ‘Adrian Thaws’ (registrati pressoché contemporaneamente) è stata definita dalla critica un ritorno alla qualità degli esordi per Tricky, i suoi migliori dischi degli ultimi dieci anni. Anche il pubblico italiano ha risposto bene accorrendo in massa ai concerti (storico il tutto esaurito al Forte Prenestino di Roma ad Aprile 2013) e acquistando i due album (entrati nella chart FIMI dei dischi più venduti nel nostro paese).