recensioni dischi
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NELSON  "Outsider"
   (2015 )

Alla voce ''Cantautorato del nuovo millennio'' mettiamoci Nelson e il suo “Outsider”. Della vecchia forma canzone cantautorale, infatti, questo disco conserva lo stile di scrittura, non tanto per tematiche o cifra poetica, quanto per capacità intimistica, riflessiva, ragionata di parlare di sé e del mondo circostante. Se a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 tutto questo passava necessariamente per un muro sonoro abbastanza scarno, ma indubbiamente incisivo, fatto di voce e chitarra, Nelson invece srotola tappeti sonori di diversa natura (la produzione artistica è affidata ancora una volta a D-Ross, che è David di Donatello, come Nelson, per la miglior canzone originale: "A Verità" scritta per il film "Song e Napule" dei Manetti Bros), come è giusto che sia a cinquant’anni di distanza dagli epigoni del genere. E allora fa un certo effetto ascoltare l’integrazione di sonorità acustiche ed elettroniche in stile anni ‘80 senza che le cose stonino in alcun modo, anzi intonano! Ad esempio “L’estate sta finendo”, cover del duo anni '80 Righeira: in questo disco la canzone assume una dignità e raggiunge una cima qualitativa che prima non aveva, vuoi per intensità del cantato vuoi per quell’andamento country rivestito da suoni Indie. E se aggiungiamo le collaborazioni di rapper quali Luchè e Lucariello, comprendiamo ancor meglio come e perché questo lavoro guardi contemporaneamente al “Qui ed ora” e al “Lì ed allora”, passato o futuro che sia. "Questo mare non è buono" è una quanto mai riuscita dichiarazione di disamore (o piuttosto il contrario?) nei confronti della propria città, in cui il mare ha la voce di Dario Sansone, frontman dei Foja, gruppo che incarna alla perfezione lo stato d'animo più poetico e viscerale della nuova musica di Napoli. Cosa c’è nel resto del disco? Un cantautore che mette a servizio dei propri testi tutte le risorse musicali possibili, che siano generi o stili. Ma anche la sensazione opposta, ovvero tanti stili e tanti generi su cui stendere al sole parole di vita quotidiana e contemporanea. Il tutto secondo un principio di “totalità”, un unico corpo che cammina su sé stesso, ma che al tempo stesso progredisce. Un Insieme artistico più forte della somma delle parti.