recensioni dischi
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RENATO ZERO  "Calore"
   (1983 )

Sebbene abbia partecipato come protagonista all'ultimo Fantastico insieme a Corrado e Raffaella Carrà ed abbia venduto moltissimo con il doppio album VIA TAGLIAMENTO 1965-1970, Renato Zero sembra, in questo '83, stranamente in calo. Assurdo, se si pensa che solo 6 mesi fa era al primo posto nella classifica dei 33 giri e piazzatissimo in quella dei 45 giri con SOLDI e VIVA LA RAI. Ma c'è qualcosa nell'aria che fa pensare ad un ingrigimento dell'immagine, generalmente sempre molto positiva e vibrante, dell'artista romano. Non a caso da questo momento e fino alla fine degli anni ottanta subirà un brusco stop di popolarità anche se le vendite dei suoi dischi (comunque inferiori rispetto ai tempi d'oro) non registrano cali impressionanti. Renato Zero può contare su un pubblico di fedelissimi che probabilmente compreranno i suoi dischi fino a quando lui stesso deciderà di inciderne. Detto questo, CALORE (questo il titolo del disco) è un disco particolare. Come succedeva in un periodo appena precedente, in RCA si incidevano Q Disc, cioè 33 giri in formato ridotto, con quattro brani, l'equivalente di quello che nei primi '60 erano gli EP (extended play). Generalmente ad inciderli erano cantautori alle prime armi, ma questo accadeva nel periodo 1980-81. Nel 1983 la formula Q Disc era già esaurita, ma con la crescente crisi del disco produrre 33 giri a basso costo con solo 4 brani sembrava la panacea ideale. Non a caso anche in Inghilterra e negli Stati Uniti decisero di copiare la formula RCA e per l'estate '83 Kate Bush immette nel mercato internazionale il suo primo (chiamiamolo così) Q-Disc: inediti e successi già rodati come BABOOSKA. Invece l'ultimo ad incidere un Q Disc nella storia della RCA, per quel che ci risulta, potrebbe essere stato davvero Renato Zero. Un Renato in minore, come si diceva prima. Dismessi gli abiti colorati, i travestimenti improbabili degli anni precedenti, sceglie per l'estate 1983 un look moderno, sobrio, sicuramente inconsueto per lui. Un segno che qualcosa sta cambiando davvero nel suo modo di proporsi (e forse anche nell'uomo Renato Zero). Più che una sua decisione, forse un'imposizione della casa discografica, una strategia di marketing. Il Renato Zero 1983 non può essere ancora quello degli esordi, immutato o quasi sino al 1982. Il tempo del travestitismo fa parte dell'armamentario degli anni settanta insieme al glam e alle provocazioni sessuali di David Bowie o del grand guignol alla Alice Cooper. Gli anni ottanta sono tutta un'altra cosa. A cambio effettuato si potrebbe magari dare un'occhiata ai testi che non sembrano differenti dai precedenti. SPIAGGE è una bella canzone, che in qualche modo si potrebbe riallacciare agli anni sessanta, a canzoni quali LA FINE DI AGOSTO (o addirittura presagire avanti due anni L'ESTATE STA FINENDO). Una tematica non consona nelle canzoni degli anni settanta e ottanta, ma sicuramente sempre attuale. L'estate che nasce con le sue speranze, con il desiderio di novità ed avventura, con le sue cottarelle stagionali che inevitabilmente si dissolvono alle prime foschie autunnali. Tutte cose sapute e risapute ma che comunque fanno parte della vita stessa, buone per tutte le età. Chi non ha avuto un'estate speciale da ricordare negli anni a venire? Nella canzone sono raccontate non in prima persona ma da un narratore, ruolo che si addice perfettamente all'introspettivo ma (all'epoca) mai verboso Renato Zero. Le altre sono nello stile del Renato che indossa gli abiti di guru-predicatore e sinceramente sono meno interessanti: FANTASIA e VOGLIA sono leggermente inferiori alla stessa SPIAGGE e anche a NAVIGARE. Si sta parlando della parte letteraria più che di quella prettamente musicale, perché tutte le canzoni sono comunque piacevoli ed orecchiabili. Da notare i titoli brevi composti di un solo vocabolo. Comunque è piacevole ascoltare nei vari jukebox la voce di Renato Zero che intona una canzone appena nata e già così struggente di nostalgia per un tempo che non c'è più. Naturalmente voto pieno alla melodia e all'arrangiamento. (Christian Calabrese)