recensioni dischi
   torna all'elenco


EDOARDO CHIESA  "Canzoni sull'alternativa"
   (2015 )

“Le alternative, in particolare quelle desiderabili, crescono solo su alberi immaginari” scrisse il narratore americano Saul Bellow. E mai citazione migliore poteva scegliere Edoardo Chiesa per fotografare il suo debutto da cantautore pop “Canzoni sull'alternativa”, in uscita il prossimo 16 marzo su etichetta L'Alienogatto / Dreamingorilla Records. Un disco breve, otto canzoni per poco meno di mezz'ora di musica, ma che dice tutto sull'immaginario e la propensione melodica del songwriter ligure, chitarrista dalle svariate esperienze in area rock-blues ed ex componente della band Madame Blague. Edoardo Chiesa è nato nel 1985 e da quando ha dieci anni studia chitarra prima classica e poi moderna. Nel frattempo approfondisce il linguaggio del rock, del blues e del jazz con il maestro Marco Cravero. Frequenza anche seminari e masterclass di Robben Ford ed Enrico Rava. Dal 2011 insegna chitarra moderna. Nel 2008 è cofondatore e ad oggi ex membro del progetto Madame Blague con cui incide un disco di canzoni inedite in inglese dal titolo “Pit a Pat” che esce nella primavera del 2013 per Dreamingorilla Records. La sua passione per la musica cantautorale e per i racconti di ogni genere lo portano piano piano a spostare il suo interesse musicale verso il songwriting. Nasce così il suo primo disco da cantautore pop “Canzoni sull'alternativa”, anticipato dal primo singolo “L'alternativa” con il relativo video disponibile su YouTube (http://youtu.be/Z3L9DX1_32U). Una canzone sulle decisioni che dobbiamo prendere quotidianamente e che, pur costituendo e condizionando la vita di tutti i giorni alla fine, forse, non spostano mai veramente l'ago della bilancia perché "non affrancano l'uomo da ogni dovere di decidere di sè stesso, non lo liberano dalla libertà". Dentro “Canzoni sull'alternativa” Edoardo Chiesa ha messo prima di tutto la sua grande passione per il blues, ma anche il funk e il soul. Una fiamma, quella per le musiche roots, che ritorna anche nella scelta di un suono verace, poco prodotto, ma allo stesso tempo molto vario e colorato. Questa scelta sonora affianca la passione di Edoardo per il cantautorato, che lui rilegge con un gusto melodico attraente ma mai troppo ruffiano; melodie semplici ma sempre un po' oblique, che chiedono ascolto e danno conforto. E' così che Edoardo canta il suo personalissimo punto di vista sulla libertà. Quella libertà da coltivare dentro un amore stralunato e assoluto (“Pioveva”, “Queste quattro sfere sporche”) o da difendere da una quotidianità che soffoca (“Se non fossi già stato qui”) e dalle paure che ci bloccano (“Mia paura”). Oppure semplicemente la libertà di essere sé stessi, lontani dalle convenienze e dai calcoli, immaginari e meditativi, leggeri e intensi, proprio come queste canzoni, piccoli gioielli che luccicano, alternative alla banalità.