recensioni dischi
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PAOLA PELLEGRINI LEXROCK  "Dreams come true"
   (2015 )

L’avvocatessa più rock di tutto lo Stivale è tornata, a Gennaio, con “Dreams Come True”. È il secondo lavoro per la cantante e chitarrista, figura unica nel suo genere sulla scena indie italiana. Paola Pellegrini Lexrock (sintetizza così il suo mondo: “lex”, come “legge” in latino e rock, come la sua musica) si muove all’interno del genere che pratica sin da quand’era una ragazzina, senza lasciare campo a contaminazioni di sorta. Tutto l’album ruota intorno al tema dell’amore, dipinto in chiave edonistica in alcuni passaggi, in chiave poetica in altri. Un po’ come i Mötley Crüe o i Kiss. Tutto l’album viaggia sui binari di un hard rock che risulta essere arricchito da sfumature talvolta alternative, sporadicamente quasi punk. A impressionare è la capacità con la quale la voce si adatta a un sound forse poco italiano, o che comunque, nel modo in cui la cantante lo interpreta, in Italia non si incontra facilmente. Di fatti, l’album è per nove undicesimi cantato in inglese, ma le tracce in italiano (“Amore Abissale” e “Senza Difesa”) sicuramente non hanno nulla da invidiare alle altre. La voce, nonostante sia molto femminile, è infatti carica di quella grinta che è tipica di colleghe ben più illustri che han fatto la storia, ed è inserita all’interno di un contesto di riff aggressivi e buonissimi assoli capaci di sprigionare un’energia notevolissima. La titletrack, “Enough” e “All Right” possono essere considerate le migliori delle undici tracce, perché sembrano possedere un’identità più forte rispetto alle altre. Ma l’album, globalmente, si attesta su buoni livelli dall’inizio alla fine. Paola Pellegrini ci regala un disco che pulsa rock puro senza un attimo di tregua: anche il live è un’occasione da non perdere. (Piergiuseppe Lippolis)