recensioni dischi
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PAUL YOUNG  "No parlez"
   (1983 )

1984, sul trono della classifica nazionale, alla posizione numero uno, troviamo un nuovo beniamino del pubblico italiano, Paul Young. Un singolo, un LP (NO PARLEZ) e un passaggio a Sanremo in qualità di ospite d’onore lo lanciano prepotentemente sul mercato. Un successo che però parte dall’Inghilterra: l’album ha venduto in Gran Bretagna quattrocentomila copie ed è stato per tre settimane al numero uno e per altre venti nei top ten. Il disco esce nel 1983 ed è composto da cover (termine che detesto ma che purtroppo ormai è di uso comune). I brani sono in tutto undici ed è un naturale tributo alla soul music da parte di un ragazzo bianco inglese che da adolescente era un grande fan del r’n’b americano e soprattutto delle etichette Stax e Tamla Motown. Tutto perché, leggendo un’intervista dedicata al cantante dei Free (Paul Rogers) il quale dichiarava il suo amore per la musica nera, il giovane Young volle scoprire un universo fino a quel momento trascurato. E fu amore a prima vista. I brani che si rifanno a quel genere sono in tutto otto e Paul Young li interpreta con passione. LOVE OF THE COMMON PEOPLE è una cover di un brano del 1970 cantata originariamente dai Winstons (USA) e Nicky Thomas (UK). Ma è WHEREVER I LAY MY HAT, brano che fu di Marvin Gaye, a consacrarlo a Top Of The Pops e rimane al primo posto in classifica (in UK) per tutta l’estate. Altra versione personalizzata inclusa nel disco è LOVE WILL TEAR US APART dei Joy Division, una delle meno conosciute del gruppo almeno fino a quando Paul Young non la cita, per così dire, nel suo album. Racconta una storia di droga. Paul Young non è un novizio della scena musicale. Ha iniziato come bassista, poi nel 1976 decide di lasciare Luton per Londra ed entra nella Streetband, gruppo che ha avuto anche un discreto successo col singolo TOAST che però dava un’immagine di loro totalmente differente da quella che avrebbero voluto. Dopo vari tentativi di riaffermare un carattere dissolto per compromessi di mercato il gruppo si scioglie nel 1979 e tre mesi dopo, con alcuni amici, Paul fonda i Q-Tips con i quale incide un album, per l’etichetta Chrysalis, e tre singoli. Il disco non vende granché ma i Q-Tips si fanno un nome on the road, con tantissimi concerti per il Regno Unito, settecento tra il 1979 e il 1982. Poi, dopo tre anni, il gruppo cessa di esistere perché ormai ha già dato tutto quello che poteva. Nel 1981 Paul aveva firmato un contratto come solista per la CBS, anche se si trovava ancora impegnato nel gruppo. La CBS voleva lanciarlo come il nuovo Shakin’ Stevens e gli proponevano pezzi alla Pat Benatar che lui non amava. La sua passione è la soul music. I suoi idoli sono Sam Cooke, Joe Tex e Otis Redding. Un anno e mezzo per guardarsi intorno e poi la decisione di ricominciare per conto proprio. NO PARLEZ è l’album di esordio e, a giudicare dai risultati, la cosa non è sembrata andargli poi tanto male. (Christian Calabrese)