recensioni dischi
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AL BERKOWITZ  "A long hereafter / Nothing beyond"
   (2015 )

''A Long Hereafter / Nothing Beyond'', secondo LP di Al Berkowitz, è stato finalmente pubblicato a livello mondiale con l’etichetta indipendente Tempel Arts. L’album è disponibile dal 15 aprile nella pagina web di Temple, dove si può già ascoltare e scaricare liberamente e nelle piattaforme digitali Spotify, iTunes, Google Play e Amazon. L’ultimo lavoro di questa band, a metà strada tra il folk, la musica psichedelica e sperimentale, viene dato alla luce e distribuito internazionalmente a una distanza di poco più di un anno dalla precedente prima edizione uscita esclusivamente in Spagna, dove ha ricevuto un commento molto positivo dalla critica specializzata. Tempel Arts, etichetta specializzata in musica d’avanguardia, promuove il lancio dell’album con lo scopo di far ascoltare la musica di Al Berkowitz in tutti gli angoli del pianeta. Ascoltare ''A Long Hereafter / Nothing Beyond'' equivale ad entrare in un universo musicale unico e ancora non classificabile, dove ogni sfumatura e ogni suono hanno un motivo specifico di esistere. Con una ricchezza armonica strabiliante e degli arrangiamenti espressivi e di raffinata preziosità, le otto tracce del disco riescono a mantenere un’essenza ricca di sincerità e congruenza, arrivando a raggiungere un incredibile equilibrio tra spirito e stile. Registrando per la gran parte in un angolo paradisiaco affacciato alle coste di Cádiz (Spagna), e con il cantante e multistrumentista Ignacio Simón incaricato della produzione, i discepoli di Aldous B. Berkowitz hanno impiegato molto tempo a scolpire e a dare una forma in modo meticoloso al loro progetto ad oggi più ambizioso. Con questo LP Al Berkowitz culmina una serie di single sorti dalle stesse esibizioni che hanno moltiplicato i fans della band negli ultimi tempi, vale a dire ''The Frenchman and The Rabbitman'' e ''Magical Cynical'' e l’EP ''A Better Way''. In “A Long Hereafter / Nothing Beyond” confluiscono infiniti stili e influenze: dal pop barocco dei The Beach Boys fino alle sonorità malinconiche di Robert Wyatt, dal folk psichedelico di Robyn Hitchcock ai Grizzly Bear più dark, dalle atmosfere sperimentali di Charles Ives e Iannis Xenakis all’intensità dei Pop Group, dall’intimismo di Nick Drake all’istrionismo dei primi Pink Floyd. A partire dal prossimo aprile, e dopo aver già presentato le canzoni di quest’ultimo lavoro in Italia, Spagna e Regno Unito, Al Berkowitz si imbarcherà in un tour che porterà la sua musica a molti Paesi tra i quali: Danimarca, Germania, Francia e Canada. Il secondo disco di questo trio spagnolo e il resto della loro discografia potrà essere ascoltato e scaricato liberamente sul sito web www.tempelarts.com o sul sito ufficiale della band: www.alberkowitz.com.