recensioni dischi
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LEPTONS  "Between myth and absence"
   (2015 )

E' in distribuzione in Italia e all'estero nel circuito Ird e nei migliori store digitali ''Between myth and absence'', esordio discografico del progetto Leptons, progetto guidato dal chitarrista e compositore Lorenzo Monni (in questo disco per la prima volta anche alla voce). Il disco è prodotto da Wysiwyg (What You See Is What You Get), linea editoriale dell'etichetta salentina Dodicilune. ''Between myth and absence'' contiene quindici brani originali, interamente composti da Monni, che rappresentano una sintesi di diversi generi: la musica dei Leptons potrebbe essere definita Art Pop nella sua espressione più pura, vicino alla tradizione inglese del genere e vicino alla sensibilità italiana per indisciplina, eterogeneità e amore del bello. Il lavoro in studio è stato portato avanti all’Artisound di Eraclea (in provincia di Venezia), con l’ausilio dei tecnici del suono Luca Visentin e Davide Doretto. La progressione armonica del singolo ''Sharathon'' è ricca di chitarre e basso che puntellano come in un pezzo di Steve Reich. Il ritmo è marziale è incessante. La voce afona parla di un personaggio che vuole mostrarsi in tutte le caratteristiche umani positive anche risultando incoerenti tra loro. Classe 1986, chitarrista e compositore, grande amante della musica in ogni sua forma e genere, Lorenzo Monni è laureato in Ingegneria informatica al Politecnico di Milano. Tra i suoi artisti preferiti figurano vari compositori di musica classica, schizzati della new wave e del post punk, gruppi storici del progressive, manipolatori di campioni dell’Idm e artisti pop d’autore con il vizio delle armonie non banali. Il suo sogno è quello di unire diversi approcci musicali in un’unica opera omogenea. Il progetto Leptons nasce in continuità con le sue precedenti esperienze, prima con il disco autoprodotto "Debris" (2008) e poi con “Grey Swans of Extremistan”, uscito nel 2010 per Lizard Records (distribuzione BTF), finalista al Premio Toast del MEI e al ProgAwards 2010. Nel corso degli anni Monni ha collezionato varie esperienze musicali (come i Dunkelblau, band veneta synth-pop con la quale ha inciso due dischi) prima di approdare a questo nuovo progetto. «Rispetto ai precedenti lavori l'idea è stata quella di aggiungere la voce, lavorare molto di più sulle melodie e concepire un disco che possa suonare come un classico fuori dal tempo, con dei suoni e dei timbri che trasmettano molta più luce», sottolinea Monni.