recensioni dischi
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YOUNGER AND BETTER  "Take care"
   (2015 )

Gli Younger and Better nascono nel 2012 dalle valvole incandescenti di un VOX in Converse e jeans strappati, che ubriaco per le vie di Sheffield si è innamorato di un’onda quadra, trucco sfatto e sigarette. Colpa della vita o di chissà cos’altro, lo stile della band si impregna di influenze indie, post-rock, dubstep e drum’n’bass, senza disdegnare la new psychedelia, portando sul palco cupe e furiose atmosfere costituite da chitarre taglienti e bassi subsonici, scandite da rullate a 260 bpm e scoppiettìo di valvole surriscaldate. “Take Care” è un disco che parla di persone. Senza alcuna strada tracciata, né nei testi né nella composizione: i quattro brani che lo compongono sono come piccoli universi a sé stanti, che disegnano quattro piccoli microuniversi. Il concetto di fondo è dei più semplici e sempre attuale: ciò che ti rende felice o ti gratifica oggi, sarà causa del tuo malessere domani. Una sorta di cerchio, un cane che si morde la coda. Un disco scuro, splendidamente pessimista, che cerca la propria identità dialogando con gli anni '80, l'elettronica e qualche scampolo di industrial noise, in un impasto denso e ipnotico.