recensioni dischi
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AVAST  "Lavatrici"
   (2015 )

Solo 5 giorni in studio per realizzare 9 brani. Canzoni che attingono a piene mani dalla grande scuola dei classici italiani, ma anche da un'America non troppo lontana, scura e visionaria, dove dialogano assieme psichedelia e momenti swing, macchiette contemporanee e sfoghi elettrici... danza perpetua tra profondità e leggerezza. Uno scrigno di 8 inediti e una rivisitazione di “Poor Boy” di Nick Drake, a cui la band dedica una riuscita traduzione arricchita di slang lucano. Visioni musicali moderne e scenari cantautorali, in un groviglio originale di quello che gli stessi Avast definiscono "lavaggio musicale economico", dove le storie si sporcano a vicenda e le canzoni si contaminano tra loro, a partire dalla title-track che apre la raccolta. La foto di copertina del disco immortala i segni del tempo sul volto di Salvatore, un abitante del complesso residenziale chiamato proprio “Le Lavatrici” e situato a Genova, luogo in cui è stato realizzato l'artwork. Il vecchio ci guarda attraverso i suoi occhialini da improbabile sub, è come tutti alle prese col suo “lavaggio”, ma sembra sorridergli e sfidarlo con ironia. “Lavatrici” segna l'esordio discografico ufficiale degli Avast, vincitori dell'Italia Wave Basilicata 2013 e presenti a festival e rassegne come Arezzo Wave, Il Tenco Ascolta, Pollino Music Festival, Vulcanica, Botteghe d'Autore, Reset Festival. Musica, cantautorato del nuovo millennio, equilibrio inaspettato tra il grande passato internazionale e un'attualità sociale tutta italiana.