recensioni dischi
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GIAN LUCA MONDO  "Malamore"
   (2015 )

Ad appena un anno di distanza da “Petali”, Gian Luca Mondo torna con un nuovo lavoro intitolato “Malamore”. Il modo di approcciarsi a questa nuova esperienza in studio è stato “punk alla maniera di Joe Strummer”, com’è possibile leggere nella nota stampa, pur con un sound ascrivibile alla voce blues ma contaminato da altri elementi. Il disco si caratterizza subito per diversi fattori: la voce di Gian Luca Mondo è in primo piano, con un cantato-parlato profondo che si poggia su una sezione ritmica in continuo divenire e sempre capace di stupire. L’accompagnamento minimale dell’opener “Malamore Sta Con Te” verso la fase centrale offre un bel dialogo fra l’eleganza del piano e l’incisività di una chitarra distorta, con brevi e ripetuti spunti di batteria a fare da sfondo. Colpisce la capacità di strutturare pezzi sempre in maniera diversa ma egualmente brillante: “Van Gogh Blues” è il flusso di coscienza di una chitarra che regala suggestioni oniriche e psichedeliche, la successiva “Blues Del Doppiopetto” è costruito su basi blues rock molto classiche e danzerecce, “Anticanzone” è un climax dove la tensione sale di pari passo col crescendo musicale, “Lamento di Berzano” è tutta basata su pazzesche distorsioni di chitarra dal retrogusto acido. Anche i pezzi non citati parimenti meritano l’ascolto, perché parlano della grande vena creativa di un artista ancora costretto a muoversi in un panorama di nicchia del mondo musicale italiano, nonostante il grande spessore della sua ultima opera. Gian Luca Mondo ha curato particolarmente anche il songwriting, dando luogo ad un disco di grande livello ma dalla fruibilità limitata – purtroppo – ad un pubblico di musicofili attenti e dai palati finissimi. (Piergiuseppe Lippolis)