recensioni dischi
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DAP  "Resonances"
   (2015 )

La cosa bella degli artisti del nuovo panorama musicale italiano è che hanno la competenza e la capacità di coniugare tradizione nostrana (che si evince dai temi affrontati, dalla forza emotiva sonora nonché dalle melodie e sound) con il fascino musicale anglosassone. DAP è un artista che si impone dolcemente, attraverso rimandi poetici al pubblico così come attraverso il suo attento studio di musica e parole, che coniuga perfettamente nel suo album d'esordio ''Resonances''. Un giovane cantautore romano che vuole esprimere tutto il suo pensiero sull'amore. Amore inteso come purezza e bellezza, amore e musica come poesia, amore vibrante che fluttua leggero nelle otto tracce proposte. ''Resonances'' possiede testi che possono sembrare malinconici ma che conducono sempre e comunque ad un lieto fine, rappresentato dal toccare con mano il proprio sentimento, il proprio amore per l'ambiente, per una donna, per sé stessi. Già nel singolo d'apertura ''Stand Back'' troviamo quest'urgenza, poi magicamente avvertibile in ciascun brano. La linea continua, il filo che collega ogni traccia è l'esatta trasposizione di quello che dovremmo continuamente avere nel cuore e nella mente. Ascoltando ''Resonances'' saremo trasportati in un mondo interiore pieno di angoli che spesso non riusciamo a vedere nella loro completezza. DAP ci invita a farlo. Assorbiamo la sua voce calda in maniera del tutto naturale, per poi sentirla avvinghiata alle nostre sinapsi. DAP farà strada, e ci darà modo di conoscerlo e apprezzarelo molto velocemente. Intanto, possiamo già gustarci la sua poetica grazie a questo delizioso album e alle sue ''resonances''. Bravo DAP. (Maria Di Gaetano)