recensioni dischi
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MOTHERFUCKER  "Confetti"
   (2015 )

Se questi sono i "Confetti" che le tre oltraggiose bad girls Erika Rickson, Mandy Branch ed Erica Strout dispenseranno agli invitati in occasione di nozze o celebrazioni, è davvero consigliabile non presentarsi nemmeno, alle suddette celebrazioni. Ah già, ma "confetti", in lingua albionica, sta per "coriandoli": come quelli della cover, che contornano un braccio insanguinato, con sopra tatuato "don’t quit", non smettere. Più che l'ironico titolo dell'album, in effetti, lo stesso nickname che la girl band ha scelto rende molto più l'idea del mondo spalmato su queste 9 tracce: Motherfucker è parecchio più esaustivo, della faccia tosta e della grinta delle tre ragazzotte. Punk, senz'ombra di dubbio, a volte travestito da "normale" indie-alternative rock, ma talmente, splendidamente punk da ricordare (e neanche poco) le sacre tavole del genere targate anni '70. Ci prova, se vogliamo, "Methwitches", a far arrivare alle orecchie qualche timida linea melodica, pur seppellita tra feedback vari: ma la grinta (e la cattiveria) di "I want the F" la dice ben più lunga sulla vera attitudine del gruppo di Athens. In 29 minuti e 15 secondi troverete uno degli esordi più sorprendenti del 2015. Senza un filo di noia. Senza un filo di ripetitività. Con un ottimo numero di idee sbattute in faccia. Con tanta, tantissima faccia tosta. (Andrea Rossi)