recensioni dischi
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BLANDIZZI  "Da noi in Italia"
   (2015 )

Quando si parla di cantautori napoletani, la nostra mente corre immediatamente a chi, tra di loro, ha fatto del recupero delle tradizioni la parte essenziale della propria proposta, e quindi a Gigi Finizio, Nino D'Angelo, Gigi D'Alessio, fino al grande Roberto Murolo, ma anche a chi ha sapientemente mescolato il mood napoletano con quello d'oltreoceano, e quindi a Renato Carosone prima ed a Pino Daniele poi, o con il sound mitteleuropeo, come Enzo Gragnaniello o Tony Esposito; o infine, in tempi più recenti, a chi da Napoli ha fatto partire il proprio percorso rap, come Rocco Hunt, Luchè o Clementino. Lino Blandizzi, il cui viaggio musicale ha oramai scollinato le 25 primavere (il suo primo album “Lo specchio delle verità” risale infatti al 1990), ha invece seguito una strada diversa: quella, cioè, di partire sì dal sound napoletano, senza rinnegarlo mai (non a caso in questo nuovo album c'è spazio anche per “T’aspetto ‘e nove”, cover del grande Carosone), ma "trattandolo" alla luce della scuola cantautorale italiana. Che poi proprio da Napoli, in fondo, prese il via, visto che, ancor prima del grande Modugno, fu proprio il napoletano Berardo Cantalamessa il primo ad incidere una sua canzone su disco 78 giri, la celeberrima "'A risata", addirittura nel 1895. Ecco quindi che Blandizzi, senza dimenticare mai, nemmeno per un istante, le proprie origini, sforna semplicemente un disco d'autore italiano, punto e basta. Nel quale, accanto alla suddetta riproposizione di un brano di Carosone, trova spazio pure un omaggio al più milanese dei cantautori, Enzo Jannacci in "E la vita, la vita", scritta dal dottore meneghino ed interpretata da Cochi e Renato nel lontano 1974, così come nella bellissima "Quelli con le ali" (brano dedicato alle 40 vittime della tragedia del bus di Monteforte Irpino sull’A16 che il 28 luglio del 2013 precipitò dal viadotto Acqualonga) Blandizzi ricorda l'ottimo Pippo Pollina, mentre nell'altrettanto riuscita "Curo di me" rammenta il troppo presto dimenticato Marco Armani, ed infine la musica d'autore partenopea torna con la partecipazione del grande James Senese al sax nel brano "Con un paese nel cuore". C'è un po' di tutto, in definitiva, in questo bel disco, senza che, però, il prodotto finale sembri un guazzabuglio: c'è, viceversa, grande unità, un ottimo amalgama in queste 12 tracce. Che regalano all'attenzione generale un cantautore vero, orgogliosamente italiano prima che, altrettanto orgogliosamente, napoletano. (Andrea Rossi)