recensioni dischi
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GLI OCCHI DEGLI ALTRI  "Di fronte al lago"
   (2015 )

Da Lecco con passione, ecco i giovanissimi Gli Occhi Degli Altri (GODA, per amici e fans), rock band all'esordio (precedentemente avevano all'attivo solamente il singolo autoprodotto "La vertigine") con l'ep "Di fronte al lago", in uscita il 7 gennaio per La Clinica Dischi. Sette brani che i 4 "occhi" (Stefano Morganti, Pietro Bonaiti, Alessandro Beri e Giorgio Lanfranconi, 80 anni in quattro...) definiscono "rock lagheé", in evidente riferimento ed omaggio al più "lagheé" dei cantautori, vale a dire Davide Van De Sfroos. Con il quale, però, la band condivide veramente poco oltre alla provenienza geografica: qui, più che canzone d'autore, c'è rock vero e proprio, alternative al limite dello shoegaze. Così come per il sunnominato singolo, il "direttore dei lavori" per questo ep (coraggiosamente definitivo "album", nonostante i soli 7 episodi per 24 minuti totali) è stato Andrea Maglia, frontman dei conterranei Manetti! (noto soprattutto per essere il chitarrista live dei Tre Allegri Ragazzi Morti), che oltre a produrre il disco l'ha anche registrato e mixato al Bleach Studio, situato (guarda un po'!) sul lago di Como. Va però detto che Gli Occhi Degli Altri, oltre a non ricordare il conterraneo Van De Sfroos, non sono accostabili nemmeno ai Tre Allegri Ragazzi Morti: piuttosto il singolo "Naif" (dotato di un bel video che potete già scovare on line) elegge il gruppo allo status di Green Day tricolori. La bella "Andare avanti" può invece rammentare i Ministri, mentre l'ultimo episodio, intitolato, "Contro vento", può essere accostato ai migliori Cult di Ian Astbury. "Nebbia", che parte invece con una strofa declamata che può ricordare Lo Stato Sociale di "Ladro di cuori col bruco", lascia il posto al brano forse meno centrato del lotto, il suddetto "La vertigine" (come detto battesimo della band un annetto fa), in cui tiratissime chitarre introducono un cantato, in effetti, non troppo convincente. Ma, nel complesso, siamo di fronte ad un esordio più che promettente, specialmente se il tempo limerà alcune piccole imperfezioni, tipicamente giovanili, che al momento attanagliano ancora i quattro ragazzi. (Andrea Rossi)