recensioni dischi
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CLOWNS FROM OTHER SPACE  "Zeng"
   (2015 )

“Zeng” è l’album d’esordio dei teramani Clowns From Other Space, lavoro di nove tracce che si propone di abbattere qualsivoglia confine di genere in nome di una ricercatezza e di una propensione naturale per la sperimentazione emersa già in questo debutto. È una produzione curata in ogni minimo dettaglio, dai titoli dei pezzi, che contengono informazioni sul brano in sé (“In The Presence Of Lady Truth”, ad esempio, è stata registrata in presa diretta), alla disposizione degli stessi, mirata a mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore. Difficile definire il sound dei Clowns From Other Space, all’interno del quale confluiscono elementi space rock e dream pop, spesse venature neopsichedeliche, atmosfere sognanti ed a tratti anche oscure, echi garage e alternative, persino brevissimi spunti indie. “Shifted” apre questo interessante e originale percorso, e conduce a “Eze’s Story”, pezzo che si rivelerà atipico nell’economia di “Zeng”, col suo incedere saltellante che ammicca all’indie rock, ed alla camaleontica “Wall Of Tzu”, fra i più belli del lotto. Prima della già citata “In The Presence Of Lady Truth”, “Walled World” non ripete la piccola impresa di “Wall Of Tzu”. Finale in grande stile, con “Verve”, anch’essa registrata in presa diretta, l’oscura e nervosa “How To Become a Fool”, la semplicità di “Postmodernism and Corns”, e poi “Scenes”, in realtà la prima canzone scritta dal quintetto. “Zeng” è un ottimo esordio per i teramani: la cura maniacale per tutti gli aspetti che stanno dietro la produzione di un disco, la ricerca di sonorità autentiche ed il coraggio dimostrato vanno assolutamente sottolineati e premiati. (Piergiuseppe Lippolis)