recensioni dischi
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GENOMA  "Silenzioso"
   (2016 )

Genoma è il progetto solista di Alessandro Serravalle, leader degli ottimi Garden Wall. E proprio da questa band, nonostante stavolta si sia in presenza di un progetto solista, bisogna partire per comprendere appieno questo "Silenzioso", album truce, buio e difficile, ma dotato di un sottile fascino a tratti innegabile. I Garden Wall, partendo da Cervignano (provincia di Udine), hanno ottenuto, negli anni (una ventina, ormai), una meritata notorietà (anche fuori dai confini tricolori) grazie a musiche progressive: questo fino al 2011, quando cioé, con l'uscita dell'album "Assurdo", le carte in tavola cambiarono radicalmente, e la loro musica divenne sperimentale ed avant rock. Se mi passate il paragone, che a qualcuno potrà apparire irriverente, la loro parabola è simile a quella dei Talk Talk di Mark Hollis, che dal synth-pop degli anni '80 passarono traumaticamente al jazz sperimentale degli anni '90, inficiandosi gli antichi fans e stentando a trovarne di nuovi, salvo poi essere rivalutati (e quasi, tardivamente, osannati) dieci anni più tardi. Tornando quindi ad Alessandro Serravalle ed al suo progetto solista, ecco che, evidentemente, la mutazione radicale dei suoi Garden Wall non era sufficiente: desideroso di spingersi ancora più in là nella sperimentazione, ha quindi ritenuto necessaria la nascita dell'alter ego Genoma, qui al suo secondo vagito. Trattasi di musica elettronica, avant-noise, a tratti quasi rumoristica, che può ricordare gli esperimenti più arditi dell'indimenticato Demetrio Stratos, e che solo a tratti può essere fagocitata e digerita dall'ascoltatore: il viaggio interiore di Genoma è, probabilmente, chiaro ed esplicabile per lo stesso Alessandro, ma risulta ai più difficile, non solo da comprendere ma pure da seguire, semplicemente, nelle sue varie sfaccettature. Nonostante il suddetto fascino, di certo presente in certi passaggi del disco, possiamo dire che se Genoma, in conclusione, scrive ed incide per sé stesso, non possiamo che applaudirlo. Ma se ha un istinto, anche solo abbozzato, di "trasmissione" del suo mondo interiore agli "altri", vale a dire agli ascoltatori, temo che le sue velleità potrebbero incontrare ostacoli insormontabili. Ed è un peccato, perché le qualità del musicista-strumentista non solo ci sono, ma sono anche tante e variegate. (Salvatore La Mazzonia)