recensioni dischi
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SIRANDA  "La scatola del male"
   (2016 )

''La scatola del male'' si configura come un’esplicita denuncia nei confronti della società odierna, la quale funge da “sfera di vetro”, o più precisamente, da “cella di vetro”, che mediante le convenzioni sembra preservare la comunità da qualsiasi pericolo possa lederla. “Scatola” del male, in altri termini verrebbe tradotta “Società” del male, che tutti sanno essere ormai diventata cangiante e frammentata, ossia un covo di incertezze e mutamenti repentini. Ed è proprio a tal concetto che rimanda l’analogia al vetro: alla fragilità, alla sua essenza labile. Questo preambolo potrebbe sembrare l’introduzione di una pubblicazione a stampo sociologico-filosofico. In realtà è il mero concetto che ha mosso la band siciliana dei Siranda nella realizzazione del loro primo disco. Un richiamo significativo al suo titolo è ''La scatola'' (track n.3), brano che delinea una società dominata prevalentemente dalla televisione-spazzatura, la quale educa le nuove generazioni all’apparire più che all’essere. Rilevante è anche ''Il tuo veleno'', traccia da cui ne è derivato un videoclip per la regia e il montaggio di Giuppy Uccello. E’ possibile ascoltare ''La scatola del male'' tramite Believe Digital, oppure durante i numerosi concerti nei quali i Siranda, che si avvalgono della vena artistica del cantante William Voi, Davide Calderone (testi e chitarra elettrica), Sergio Tarascio (basso), Fabiano Arisco (batteria), Valerio Zappulla (tastiere) e Salvo Zappulla (chitarre acustiche), raccolgono consensi dal pubblico amante di un genere prettamente ibrido, il quale spazia dal progressive-rock alla canzone d’autore. “La scatola del male, una scatola di stili musicali”. (Symona Turner)