recensioni dischi
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THE THING  "Shake"
   (2016 )

A due anni dal loro debutto, The Thing sono già fra i maggiori rappresentanti della scena jazz scandinava. Il nuovo lavoro di Mats Gustafsson (sax), Ingebrigt Håker Flaten (basso e contrabbasso) e Paal Nilssen Love (batteria) s’intitola “Shake” e si muove nel solco scavato dal disco precedente: un free jazz cangiante, che riesce a stupire per qualità sia nei passaggi più duri sia in quelli più delicati. Delle sette tracce proposte, tutte diverse per strutture, durate e atmosfere, tre sono cover. “Perfection” di Ornette Coleman è la prima di queste: segue l’opener “The Viking Disco” e il confine fra i due pezzi tende a sfumare, poi “Sigill” di Wyrd Visions e “The Nail Will Burn” di Robert Hampson. Ciò che accomuna queste tre cover è il fatto d’essere state ampiamente rivisitate per l’occasione, in cui tutta la voglia del trio scandinavo di improvvisare e rendere più autentica la proposta si concretizza perfettamente nella realtà. Anche nei pezzi originali si nota la grande capacità del trio di muoversi agilmente fra pezzi dal minutaggio molto impegnato (“Aim” è un lungo crescendo di tredici minuti) e altri più brevi, fra brani dal sapore molto intimo (“Fra Jord Er Du Kommet”) e pezzi più tesi come “Viking Disco”. “Shake” conferma tutto ciò che di buono era già venuto fuori due anni fa, compresa la grande poliedricità dei tre che, tra l’altro, sono anche impegnati in una lunga serie di progetti musicali. (Piergiuseppe Lippolis)