recensioni dischi
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NICKELBACK  "All the right reasons"
   (2005 )

Chad Kroeger e i suoi riccioli biondi. Chad Kroeger è la sua voce classicamente rauca. D’istinto non gli daresti un soldo. Le graduatorie rock dell’ultimo lustro invece hanno ricoperto d’oro l’impegno di quattro canadesi dalle improbabili sembianze rock. Perché la caratteristica prima di un gruppo come i Nickelback è quello di “sbattersi” all’interno di studi di registrazione che profumano di fatica, di costanza, di sudore. Sono undici le canzoni della nuova fatica degli uomini di Vancouver, tra rabbia e dolcezza, invero pochina, con un nuovo batterista che pesta senza soluzione di continuità. Strutture quadrate per una sequenza di canzoni che rischiano di assomigliarsi, un paio di possibili singoli come “Photograph” e “Savin’ Me“, figli del riflusso americano, quello che non riesce a capacitarsi della discesa dal trono a favore di hip-hop e r’n’b, quello che prova a riassumere tre decenni di rock a stelle a strisce, dal celebre Aor al citato grunge, con qualche base ritmica derivata dall’ormai smunto nu-metal. La copertina raffigura un’auto nera sparata su una misteriosa freeway. Dentro ci sono quattro uomini in fuga, quattro tizi che ancora credono nel vecchio e sano (?) rock. Peccato che dietro di loro non si veda anima viva... (Davide Sechi)