recensioni dischi
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NERVOVAGO  "Il clan Rocket"
   (2016 )

Al netto di lontane reminiscenze scolastiche (il nervo vago è il decimo delle dodici paia di nervi cranici, un premio a chi ricorda gli altri 11…), i Nervovago vengono da Pisa e fanno (convinto) alt-rock. Sopravvissuta a cambi di formazione in serie (sul campo dal 2011, ha mutato forma nel 2013 e nuovamente ora, trasformandosi in duo), la band arriva alla terza prova dopo l’esordio autoprodotto del 2011 "Perennemente a metà" e, soprattutto, dopo “D.a.l.ì – Dolce Allucinazione Lenta Indigestione”, disco che poco più di due anni fa li fece conoscere al grande pubblico in particolar modo grazie a “Senza Te”, singolo che stazionò per parecchie settimane nelle charts radiofoniche. Vizietto, quello di produrre hit degne di qualsiasi airplay, che i Nervovago evidentemente non hanno perso per strada, perché sia “La Proteina +”, primo singolo uscito un mesetto fa, che, soprattutto, il nuovo estratto che funge da apripista a questo disco (vale a dire la title track “Il clan Rocket”) hanno già mietuto nuove vittime, dimostrando di nuovo che, se ben fatto, anche l’alternative rock può essere radiofonico. La formazione a due (chitarra – batteria) finisce per far assomigliare ancor più l’ensemble ai White Stripes (antesignani nel genere) e, per rimanere nei patri lidi, ai Bud Spences Blues Explosion: brani secchi come revolverate, distorsioni a iosa, riferimenti ed allusioni erotiche come se piovesse, i Nervovago mettono a segno un bel canestro da 3 punti, con particolare menzione per “La scena del crimine” e “Krueger”, brani dotati di chorus che ti si appiccicano addosso e non ti mollano più. Proposta vincente, e che dal vivo presumibilmente renderà ancor di più. (Andrea Rossi)