recensioni dischi
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IPEK GORGUN  "Aphelion"
   (2016 )

Ipek Gorgun è una giovane compositrice di musica elettronica. Dopo la laurea in filosofia, Ipek si è catapultata in studio per registrare la sua prima opera discografica, intitolata “Aphelion”, nella quale sono contenute sette tracce e le prime impronte di un sound elettrico ibrido, che cambia ritmo e atmosfera in maniera sempre rapida e imprevedibile, come nell’opener “Kairos” e nella successiva “Fata Morgana” che esplode con suoni che sembrano essere tratti da un film fantasy dell’orrore dopo una prima parte tutta imperniata intorno a sonorità dal sapore glitch. In tutto questo, “Aphelion” riesce a mantenere una certa linearità, che incrementa la fruibilità di un disco non semplice, poiché non si tratta della classica elettronica danzereccia che vive un momento particolarmente fortunato, ma di un’opera dalle connotazioni più IDM. Si tratta di un disco un po’ lento, in cui i pezzi sono pochi ma mediamente molto lunghi (otto minuti per pezzi elettronici sono sicuramente inusuali), ma che si tingono di scuro e che creano una giusta tensione spirituale (“Lethe”, “Martyrs”). Con “Dendrite”, si assiste a una ripresa dei temi analizzati nella prima parte dell’opera, mentre la chiosa (“Nightingale”), col suo mood da film horror, è il vero fiore all’occhiello di un disco che dice già tanto sulla creatività e il coraggio di Ipek, che si tuffa nel mondo dell’elettronica per realizzare un’opera dalla struttura atipica per il genere. La giovane artista ha qualcosina da correggere, ma anche margini di miglioramento importanti, perché c’è tanto di buono all’interno di “Aphelion”. (Piergiuseppe Lippolis)